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REPUBBLICA.IT Roma, attacco sempre più latitante: spesi 44 milioni per un gol

Ibarbo
Ibarbo

(M. Monti/M. Pinci) – Un gol da 44 milioni di euro. Questione di cifre, quelle della prima linea romanista. O meglio, di chi tra l’estate e l’inverno è arrivato con lo scopo di rinforzarla. Tanti i soldi spesi per garantire alla squadra bocche da fuoco degne di competere – almeno nei numeri – con Tevez e Higuain: il risultato, però, è stato tragico. Il sorpasso della Lazio ne è una diretta conseguenza. E si inizia a percepire il dissenso dei tifosi.

UN GOL DA 44 MILIONIIturbe e Doumbia, Ibarbo e Sanabria. Quattro attaccanti, quattro acquisti accolti con aspettative diverse. Quattro uomini gol, seppur in maniera diversa, che però di gol non ne hanno fatti: 22 milioni per acquistare l’ala argentina dal Verona, 14,5 per avere l’ivoriano dal Cska, 4,9 per assicurarsi il baby scuola Barça e 2,5 per il prestito del colombiano ex Cagliari. Un totale di 43,9 milioni di euro – e diventerebbero oltre 56 con il riscatto di Ibarbo – per quattro punte. Con il risultato di un solo gol in campionato, quello di Iturbe alla Juventus, il 5 ottobre scorso. Sabato 5 aprile, contro il Napoli, sparando fuori a porta vuota da pochi passi l’argentino ha festeggiato sei mesi da quella rete allo Stadium. L’ultima del suo campionato, ma anche l’unica arrivata dai nuovi attaccanti romanisti. “Creiamo tante occasioni ma non le realizziamo“, il ritornello scandito da mesi dall’allenatore francese che per cambiare rotta le ha provate tutte: quello di Torino, infatti, era il19esimo tridente diverso da inizio stagione ad oggi. Cambiare però è servito a poco.

 

ATTACCO A PALLOTTA – Mai con Rudi Garcia al timone, i giallorossi erano scivolati dalle prime due posizioni di classifica. Ventidue i mesi consecutivi con la Roma a contendersi (almeno per alcuni scorci di stagione) la vetta della Serie A; tre i mesi – dal 2-2 nell’ultimo derby dello scorso gennaio – che sono serviti per finire al terzo posto e farsi recuperare ben 12 punti dai cugini. E l’insoddisfazione si alimenta con la frattura tra la proprietà e alcuni tifosi: Pallotta aveva sfidato i responsabili degli striscioni contro la signora Antonella Leardi, etichettandoli come “fucking idiots”. Proprio domenica in un altro Olimpico, quello torinese, è arrivata la risposta dei supporter che hanno seguito la squadra nella trasferta di Torino: cori contro il numero uno di Boston e uno striscione a caratteri cubitali con la scritta “Idiots”. A rivendicare l’insoddisfazione per il mancato ricorso – deciso dallo stesso Pallotta – per la chiusura della Curva Sud nel prossimo match contro l’Atalanta e il generale mancato sostegno agli abbonati. Proprio domenica – con il risultato di Juventus-Lazio già acquisito – c’è il rischio che i (pochi) tifosi attesi ad assistere all’incontro potrebbero continuare la protesta contro il management e la squadra tutta. E quel sostegno che Garcia e i suoi chiedevano all’ambiente potrebbe rendere le cose ancor più dure.

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