L’avvocato Lorenzo Contucci legale rappresentante dell’Associazione MyRoma ha deciso di inoltrare un ricorso contro la la chiusura per un turno di campionato della Curva Sud disposta dal Giudice Sportivo per punire l’esibizione degli striscioni contro la madre di Ciro Esposito nel corso di Roma-Napoli. Queste le parole di Contucci:
“L’intenzione è quella di agire contro il provvedimento del Giudice Sportivo per conto di un abbonato che il giorno di Roma-Napoli non era presente allo stadio che quindi chiede: prima cosa che venga annullato il provvedimento del Giudice Sportivo che è indiscriminato e perché non sono state applicate correttamente le regole del codice di giustizia sportiva. Secondo, di consentire eventualmente soltanto a lui l’accesso in Curva Sud. Terzo, se questo non dovesse accadere, il risarcimento del danno alla Figc perché di fatto il rapporto contrattuale con la Roma non si è potuto onorare per colpa della Figc “.
Qual è il suo pensiero sugli striscioni esposti in Sud nella partita contro il Napoli?
“Su questo preferirei non esprimermi perché in effetti in tutti gli stadi si vedono degli striscioni molto brutti, la cosa particolare è vedere che soltanto quando questi striscioni o determinati cori vengono fatti a Roma la società viene punita. Quello che si lamenta è una sorta di disparità di trattamento, è questo che balza all’occhio. Del resto la stessa Roma più che fare controlli e mettersi d’accordo con le forze dell’ordine non si vede cosa possa fare. Il codice della giustizia sportiva dice che quando una società dimostra di aver fatto tutto il possibile non può essere punita a titolo di responsabilità oggettiva”.
Per quale motivo secondo lei Pallotta ha deciso di non fare ricorso?
“Questo bisognerebbe chiederlo a James Pallotta, evidentemente ha voluto dare un segnale ad un intero settore dimenticando che però ci sono molti tifosi che non c’entrano nulla o che non erano presenti allo stadio. Questi tifosi hanno sottoscritto un abbonamento di cui già per 4 volte in questa stagione non ne hanno potuto usufruire, quindi per me il signor Pallotta avrebbe dovuto fare mente locale perché a questo punto è più facile comprare un biglietto partita per partita, almeno il tifoso appassionato ha l’opportunità di poterle vedere tutte in ogni settore dello stadio. In questo modo invece gli abbonati della Curva Sud, sia pure per colpe che magari interne alla Curva stessa, si trovano privati di un qualcosa che hanno già pagato”.
Secondo lei come ha operato la società in questi anni nei confronti dei suoi tifosi?
“Dal mio punto di vista ha avuto degli aspetti positivi soprattutto nella fase iniziale, nella riorganizzazione del rapporto con i tifosi perché sono stati dati dei servizi che precedentemente non c’erano ad esempio la biglietteria presso lo stadio Olimpico, la tessera Home, la tessera Away. Ci sono però degli aspetti che reputo negativi e cioè il cambio dello stemma sociale con la scomparsa dell’acronimo A.S.R che ci portavamo dietro dal 1927. Poi bisogna fare un resoconto di questi 4 anni: si sono presentati con un progetto ambizioso ma poi allo stato dei fatti ci troviamo con un pugno di mosche in mano mentre società meno potenti finanziariamente sono messe meglio di noi e hanno anche la speranza di vincere qualcosa”
Attualmente come giudica il rapporto tra la società e la Curva Sud?
“In buona parte si è fortemente incrinato. Certamente la Curva Sud è molto variegata, visti i 14.000 spettatori, ma la maggioranza si sente un po’ vittima degli eventi perché questo tipo di provvedimenti accadono soltanto con la Roma che sembra essere diventato un laboratorio per la Giustizia Sportiva”
fonte: forzaroma.info