Torna come ogni venerdì la rubrica settimanale a cura della redazione di Gazzettagiallorossa.it sugli amarcord della Roma in campionato. Oggi tocca ad uno dei tanti precedenti giocati dalla formazione capitolina a San Siro contro l’Inter, match che spesso è stato sfogo di rivalità tra Nord e Sud e per la lotta ai vertici della classifica.
18 aprile 2007 – Un caldo mercoledì primaverile a San Siro. Si gioca il recupero della 22.a giornata d i campionato, posticipata per via del terribile omicidio dell’ispettore Filippo Raciti durante il derby siciliano Catania-Palermo di due mesi prima. La giornata e l’atmosfera sono particolari per la Roma, seconda in classifica, ospite dell’Inter che con una vittoria sui rivali festeggerebbe lo scudetto matematico. Tutto il ‘Meazza’ è vestito a festa, con i tricolori e le bandiere nerazzurre pronte a sventolare. Ma la banda Spalletti ha altri piani per quel pomeriggio.
La festa è solo giallorossa – L’Inter di Mancini appare sicura di se’, punta sulla qualità di Ibrahimovic e Adriano, ma la Roma non è da meno schierando il suo undici migliore capitanato dal solito Francesco Totti. Non a caso la partenza romanista spaventa e sorprende tutti: primo tempo letteralmente dominato dai giallorossi, che creano in 45′ almeno sei-sette palle gol, più una traversa di Mancini che ancora grida giustizia. Julio Cesar vede spuntare Perrotta e compagni da ogni lato, ed a fine tempo è proprio il centrocampista ex Chievo a punirlo da due passi al termine di un’azione perfetta tipica del gioco palla a terra di Spalletti. All’intervallo la Roma è in vantaggio, ma nella ripresa si scatena la rabbia dell’Inter: c’è l’aiutino dell’arbitro Trefoloni, che vede un fallo inesistente di Doni su Adriano e consente a Materazzi di pareggiare i conti su rigore. I nerazzurri dominano e impegnano il portiere giallorosso in almeno 3 super-parate, come quella miracolosa sul colpo di testa di Adriano deviato sul palo. Ma il calcio è strano, crudele e anche giustizialista: nel finale di tempo Totti batte una punizione dal limite, la barriera interista devia e J. Cesar è spiazzato: 2-1 e San Siro di nuovo ammutolito. Un minuto dopo arriva la punizione definitiva con Marco Cassetti che conclude un contropiede con un diagonale perfetto e porta il risultato verso un glorioso 3-1 in casa della prima della classe.
Lo scenario – Una vittoria che significherà poco per la classifica, visto che l’Inter vincerà il titolo pochi giorni dopo approfittando del ko giallorosso con l’Atalanta, ma sarà un campanello d’allarme in vista della doppia finale di Coppa Italia, sempre tra Roma e Inter. Totti e compagni, non paghi dell’ottimo secondo posto in classifica, demoliranno le ambizioni di coppa dei campioni d’Italia con il celebre 6-2 nel match dell’Olimpico, per una spartizione dei trofei nazionali giusta e favorevole ad entrambe.
Il tabellino:
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Cordoba, Materazzi, Grosso (62′ Dacourt); Zanetti, Cambiasso (90′ Recoba), Stankovic; Figo; Adriano (61′ Cruz), Ibrahimovic. Allenatore: Roberto Mancini.
ROMA (4-2-3-1): Doni; Panucci, Ferrari, Mexes, Chivu; De Rossi, Pizarro; Wilhelmsson (74′ Cassetti), Perrotta, Mancini (78′ Vucinic); Totti (90′ Tonetto). Allenatore: Luciano Spalletti.
Arbitro: Trefoloni di Siena.
Marcatori: 44′ Perrotta, 52′ rig- Materazzi, 88′ Totti, 90′ Cassetti.
Keivan Karimi (Twitter @KappaTwo)