Fino a due settimane fa solo a sentir parlare della sessione di mercato invernale 2015 i tifosi della Roma cominciavano a provare un senso di sgradevolezza, visti i colpi tutt’altro che fruttuosi operati da Walter Sabatini. Una spesa complessiva di 18,1 milioni di euro per il cartellino di Seydou Doumbia e i prestiti onerosi di Victor Ibarbo e Nicolas Spolli, tre nomi che non hanno mai acceso le fantasie dei tifosi romanisti.
Il malumore si è enfatizzato negli scorsi due mesi anche per via delle condizioni fisiche e atletiche da rivedere dei due neo arrivati attaccanti: Doumbia si è presentato a Roma con la schiena a pezzi ed una Coppa d’Africa alle spalle da comparsa. Ibarbo è riuscito nell’impresa, grazie alla non lungimiranza dello staff medico, di infortunarsi al polpaccio dopo soli dieci minuti in campo nell’esordio contro la Fiorentina. Senza parlare di Spolli, acquistato come quarto centrale ma mai utilizzato da Rudi Garcia, sollevando i dubbi sullo scopo di tale operazione.
Ma il calcio si sa, è scienza imprevedibile con regole non scritte e variabili, e bastano pochi giorni o episodi fulminei per variarne i significati: nelle ultime due giornate di campionato, positive e vincenti per la Roma tra Sassuolo e Genoa, Doumbia e Ibarbo hanno modificato il livello delle loro prestazioni, grazie alla fiducia di mister Garcia e ad a situazioni che hanno persino chiarito le loro potenzialità all’interno del gruppo giallorosso. L’ivoriano si è scoperto bomber d’area di rigore, abile a cogliere l’attimo senza strappare l’occhio; due reti in 127 minuti giocati da titolare, qualche buono spunto ma l’impressione di avere di fronte un rapace d’area non ancora al top ma già capace di vedere la porta in maniera tutt’altro che scontata.
Il colombiano ex Cagliari invece ha mostrato qualità inauspicabili, da vero e proprio ‘faticatore‘ di fascia, un esterno di qualità e velocità, ma soprattutto con la grinta di chi sa giocare a tutto campo senza risparmiarsi un momento. Anche ieri contro il Genoa, con una Roma in difficoltà nella ripresa, Ibarbo si è simbolicamente rimboccato le maniche aiutando Torosidis e compagni in marcatura. Un portento della natura, dal fisico invidiabile, senza la qualità sotto porta che servirebbe, ma con due polmoni di ferro.
Scoperte le peculiarità dei due attaccanti, la Roma può rivalutare il mercato di gennaio? Forse, è troppo presto per giudicare come oro ciò che fino a poche ora fa era considerato carbone. L’impressione è che i due non siano ne’ fenomeni da numeri impressionati, ma neanche due ‘scarsoni’ come erano stati segnalati al loro arrivo nella capitale per cifre importanti. La verità sta nel mezzo, come spesso accade. Il resto ora spetta a Garcia, bravo a lanciarli nel momento giusto e a dargli fiducia senza rischiare di togliere l’equilibrio finalmente trovato. Doumbia va servito e chiamato in causa come ogni attaccante merita, Ibarbo dovrà continuare a faticare ed a prendersi responsabilità. Se il futuro sarà roseo, la Roma per lo meno avrà già in casa due calciatori con qualità finora poco presenti nelle proprie fila.
Keivan Karimi (Twitter @KappaTwo)