8 maggio 1949, Roma – Stadio Flaminio
Roma-Pro Patria 3-1
Serie A, sedicesima giornata del girone di ritorno
(M. Izzi) – “Nel minuto di silenzio per onorare i Campioni granata chi non piangeva aveva una grande voglia di piangere”. Con queste parole Fulvio Bernardini, nell’occasione reporter del Corriere dello Sport, apriva il suo commento di Roma – Pro Patria, disputata pochi giorni dopo la tragedia di Superga. La gara, quart’ultima di campionato, si disputa in condizioni meteorologiche sfavorevolissime.
Il terreno, reso viscido da una pioggia insistente e abbondante, è ricco d’insidie. La Roma, a dire il vero, compie gran parte della sua fatica nei primissimi minuti di gioco. Al 7’, Fossati, in piena area, incespica sul pallone e per rimediare lo blocca con le mani. L’arbitro Bellè non può che concedere il calcio di rigore. Sul dischetto, si presenta Florian Radu che trasforma il penalty.
Non sarà inutile a questo punto ripercorrere la storia giallorossa di questa meteora della storia giallorossa. Florian era approdato a Roma all’inizio del gennaio 1949 perché in procinto di passare alla Lazio (aveva avuto contatti anche con il Novara). La Roma, in quei giorni, stava cercando d’ingaggiare Laszlo Kubala (il difficile mandato era stato affidato a Vincenzo Biancone) ma a rendere più urgente la necessità romanista d’ingaggiare un attaccante arrivò, il 6 gennaio, l’infortunio a Tontodonati che riportò la lussazione della spalla sinistra nella gara contro la Lucchese (costringendo il tecnico Brunella a schierare Maestrelli centravanti).
Perdurando le difficoltà di concludere il tesseramento di Kubala viste le resistenze della federazione ungherese, la Roma decise di ripiegare su Florian. L’attaccante, nato a Bucarest l’8 aprile 1920, venne inserito in prima squadra per la prima volta il 10 febbraio 1949, quando un suo gol aveva permesso di vincere l’amichevole contro la Ludovisi disputata allo Stadio Nazionale davanti a tremila tifosi infreddoliti. Contro la Pro Patria Radu segnò il suo secondo e ultimo gol in serie A con la maglia della Roma (per lui 5 presenze complessive nel massimo campionato, nell’unica stagione di militanza in giallorosso, prima di trasferirsi al Cosenza). Una volta sul 2-0 il match con la Pro Patria continua a riservare spettacolo. Gli ospiti colgono due pali e segnano il gol della bandiera mentre i lupi vanno ancora a segno con Tontodonati e Venturi.
Fonte: AsRoma.it