(L. Valdiserri) – La data è confermata da Mark Pannes: il 15 giugno, alla presenza del presidente Jim Pallotta, verranno consegnato al sindaco Marino il progetto con tutte le carte necessarie per posare la prima pietra del nuovo stadio della Roma entro la fine dell’anno. E sarà uno stadio «eco-friendly», pronto per la fine del 2017, che vuole abbinare sport, entertainment, verde pubblico, occupazione e ricavi per gli investitori. Impossibile? Non per chi si è lanciato nel progetto, come As Roma, LLC, Eurnova, Parsitalia Real Estate, Lend Lease, Libeskind e Land (Landscape Architecture Nature Development).
L’area dell’ex ippodromo di Tor di Valle si estende per circa 105 ettari, metà dei quali saranno dedicati ad aree verdi (circa il 50% della superficie). Il 15% servirà per parcheggi «a raso», il 10% per infrastrutture stradali, lo spazio rimanente allo sviluppo dello stadio vero e proprio, della «nuova Trigoria» dove si allenerà la Roma e del Business Park che prevede tre torri-grattacielo di circa 200 metri, 15-16 edifici bassi dai 5 agli 8 piani e una piazza centrale.
La via Ostiense sarà riconfigurata fino alle rampe del Grande Raccordo Anulare, unificandola con la via del Mare. Ci saranno un ponte carrabile sul Tevere e due pedonali: uno partirà dalla stazione Magliana, l’altro dalla stazione di Tor di Valle. Nella zona commerciale saranno ospitate 80-90 piccole unità commerciali (ristorazione, cinema, bowling, il megastore della Nike…) e nelle tre torri dovrebbero trovare posto gli uffici di multinazionali (UniCredit, forse Etihad). Nei vari step della costruzione sarà seguita con attenzione la «variabile» ecologica, garantendo una certificazione indipendente dei lavori. Ma gli ambientalisti sono da tempo sul piede di guerra.