(B. Tucci) – Che succede alla Lazio? Dopo la sconfitta con l’Inter si può parlare di stanchezza o, se volete, di piccola crisi? Personalmente ritengo di no, perché quel che ha combinato l’arbitro Massa all’Olimpico ha quasi dell’incredibile. I miei due lettori sanno quanto poco io mi soffermi sull’operato dei direttori di gara; però, in questo caso, il direttore di gara ne ha combinate di cotte e di crude. Resta comunque l’amarezza per un’altra occasione mancata dalla squadra di Pioli. Ventiquattr’ore prima la Roma aveva perso a Milano, si presentava la ghiotta occasione di un secondo sorpasso. Invece, non è andata così e la Roma è rimasta al suo posto, pur avendo giocato una pessima partita contro i rossoneri.
Insomma, è proprio destino che questa corsa alla Champions (per entrarvi direttamente senza i preliminari) debba essere decisa dal derby del 24 maggio. È vero che prima c’è un’altra giornata di campionato: favorevole alla Roma che dovrà giocare all’Olimpico con l’Udinese, mentre la Lazio andrà nella tana della Samp. Ma è anche vero che quando si è in dirittura d’arrivo può succedere tutto. Non si può giocare con Ibarbo e Doumbia solo per dimostrare che gli acquisti di gennaio non sono stati così disastrosi. Garcia, per l’ennesima volta negli ultimi mesi, ha sbagliato la partita e la formazione. Spenta fisicamente, molle nelle gambe, confusa nelle idee, la squadra è andata in barca e si è piegata ad un avversario che da tre giornate non faceva punti. Da qui alla fine del campionato la Roma non si allontanerà più dall’Olimpico, perché l’unica «trasferta» sarà quella con la Lazio. Dovrebbe essere un fatto positivo, ma non lo sarà sicuramente se il mister non si renderà conto che certi elementi non possono fare i titolari. Udinese, Lazio, Palermo: queste le partite che aspettano Garcia. Non entrare in Champions vorrebbe dire preparare in fretta le valigie.