(L. Valdiserri) – Fin dai tempi di Romolo e Remo il derby capitolino è uno straordinario esperimento sociale. A rendere particolarmente interessante quello di stasera, alle 18, sono almeno tre fattori che si aggiungono a quello «storico» del duello rusticano tra Lazio e Roma: 1) è stato spostato dalla domenica al lunedì per via della finale di Coppa Italia e ha dato a Rudi Garcia il via a una battuta velenosa ma efficace: «Visto che Juve e Lazio hanno fatto anche i supplementari pensavo di giocare martedì»; 2) ci sono in ballo i 40/50 milioni di euro che la Champions League garantisce solo a chi arriva secondo, mentre per il terzo ci sarà un preliminare dove si possono incontrare Manchester United, Bayer Leverkusen o Valencia; 3) soprattutto a Napoli, dove le colpe di Benitez sono comunque infinitamente di più di quelle del calendario, si teme un pareggio «biscottato» che garantirebbe aritmeticamente alle due romane il secondo e terzo posto con un turno di anticipo. Il punto 2) dovrebbe garantire il massimo dell’agonismo in campo, ma il sospetto, si sa, non sempre ha una base logica o scientifica.
Stefano Pioli e Rudi Garcia, divisi da un punto in favore del francese, hanno rifiutato sdegnati l’idea di un pareggio. Pioli: «Abbiamo giocato 36 partite in un modo e non cambieremo certo adesso. Fino a una settimana fa davano ancora il Napoli favorito per il secondo posto, ma i risultati hanno detto altro. Non siamo mai stati presuntuosi e non lo saremo certo adesso. La Roma ha punti forti e punti deboli, cercheremo di sfruttarli».
Garcia: «La favorita è la Lazio, lo dicono tutti. Loro giocano il miglior calcio d’Italia e noi siamo quelli scarsi. Giocheremo per vincere, senza fare calcoli, e quello che dicono di noi e della Lazio ci darà più forza. La risposta la dà solo il campo e ci saranno due squadre di alto livello e il miglior arbitro possibile, visto che ha diretto la finale dell’ultimo Mondiale. Meglio così, perché ricordo che nell’ultima partita la Lazio ha vinto con un gol irregolare (Sampdoria-Lazio 0-1, fallo di Klose su Viviano in occasione del gol di Gentiletti, ndr ) dopo che avevano pianto alla fine di Lazio-Inter».
Pioli tranquillo e Garcia sopra le righe? Così è sembrato. Il tecnico francese, però, è un abile oratore e, anche se alcuni dirigenti giallorossi avrebbero preferito il basso profilo, ha sentito il bisogno di dare una scossa alla squadra. È vero che la Roma era partita per lo scudetto e che la Lazio ha fatto una stagione eccezionale, però era dai tempi del derby Zeman/Mazzone (27 novembre 1994) che non si sentiva una critica così schierata con i biancocelesti.
Nel derby di andata la Lazio è andata in vantaggio per 2-0, «bucando» la Roma con Felipe Anderson (un assist per Mauri e un gol). Nella ripresa, con l’ingresso di Strootman e lo spostamento di Totti in posizione da vero centravanti, la Roma trovò il pareggio con una doppietta del capitano, con tanto di selfie sotto la curva Sud.
La velocità del brasiliano e la classe del giallorosso sembrano le due armi anche per la gara di stasera, in una sfida generazionale. La Lazio spera di recuperare Biglia in extremis, altrimenti è pronto Cataldi. Lulic, l’eroe del derby in finale di Coppa Italia due anni fa, farà il terzino destro. Tra i convocati della Roma c’è Maicon, che non gioca dal 3 febbraio. Una presenza solo simbolica? Garcia deve scegliere la posizione di Florenzi (terzino destro o esterno d’attacco) e da lì possono nascere alcune alternative.
Il derby si gioca di lunedì e alle 18 perché da un lato Claudio Lotito è davvero l’uomo forte del Palazzo del calcio e perché l’ordine pubblico ha messo da tempo il veto alle stracittadine in notturna. Sono attesi quasi 50mila tifosi e saranno mobilitati 1700 agenti. Le strade intorno all’Olimpico (cancelli aperti alle 15) saranno chiuse al traffico, con ovvi e pesanti disagi per gli abitanti e per chi, in un giorno lavorativo, sarà costretto a trovare vie alternative a quelle solite. In questo caso il calcio ha già perso. Altro che pareggio.