Il designatore degli arbitri, Domenico Messina, risponde al presidente della Lazio Claudio Lotito, che ieri ha criticato l’arbitraggio di Massa nella partita persa contro l’Inter.
“Io non ho niente da dire a Lotito. Io guardo in casa mia e gestisco gli arbitri come meglio credo. Io ho il dovere di non disperdere un capitale umano costruito negli anni. Sento sempre critiche ma mai proposte concrete. Massa è il primo ad essere dispiaciuto -spiega Messina-. In questo caso lui si è concentrato sulla barriera e su un eventuale fallo di mano e non ha percepito la posizione del giocatore cileno. Era convinto che Medel non avesse influito nel gol. Sottolineo però che la scelta del fischietto ligure non è stata una designazione azzardata, perché aveva dato ampie garanzie”.
Un bilancio su questa sua prima stagione da designatore arbitrale?
“Premesso che i bilanci si fanno a bocce ferme la mia è stata un’esperienza positiva, ho trovato un gruppo forte e coeso, frutto del lavoro dei miei predecessori Collina e Braschi. Ho cercato di trasmettere le mie filosofie, che sono lavoro e responsabilità. Non mi sono piaciute alcune situazioni, come ad esempio quello accaduto in Juventus-Roma, dove si poteva fare indubbiamente meglio. È inutile nascondere le manchevolezze, però pretendere che in una stagione non si verifichino i siano errori arbitrali è come pretendere di andare sulla luna a piedi”
Sono stati ridotti per motivi economici i raduni degli arbitri a Coverciano…
“Li abbiamo compressi, prima ci vedevamo il giovedì, ora il venerdì. Come in qualsiasi attività più si lavora e meglio è. Penso che sia un problema che riguarda specialmente gli arbitri giovani sui quali c’è più lavoro da fare”.