(M. Cecchini) Come cantavano i Perigeo negli anni Settanta, «ognuno ha il suo blues da piangere». Ovvero, una macchia da cancellare, un rivincita da prendersi. Se pensiamo alla Roma nel suo complesso, ad esempio, ieri la rivista di business «Forbes» – occupandosi dei valori dei club – sentenziava come sia uscito dalla classifica dei «top 20», dove restano Juve, Milan, Inter e Napoli. La macchia di Daniele De Rossi, invece, è assai più piccola e vicina. Fino al 25 aprile scorso infatti, col centrocampista giallorosso in campo la squadra di Garcia in questa stagione non aveva mai perso una partita in campionato. Poi è arrivata la sconfitta a San Siro con l’Inter e la striscia si è interrotta. Il destino, però, sembra volere offrire una nuova chance a De Rossi, visto che fra due giorni la Roma sarà di scena di nuovo a San Siro, avversario di giornata stavolta il Milan.
IN CRESCITA Inutile sottolineare come la partita sia fondamentale per le ambizioni di ingresso in Champions dei giallorossi, che devono tenere a distanza Lazio e Napoli. Con una squadra a chiara trazione posteriore, come quella che Garcia ha varato negli ultimi tempi, anche il rendimento di De Rossi negli ultimi tempi sta crescendo in modo significativo, e non è certo un caso che nella mini-striscia vincente rappresentata dalle ultime due partite, la Roma non abbia subito neppure un gol, segnandone ben 5.
BILANCI RIMANDATI Un balsamo per la psicologia dell’azzurro, che sta vivendo la prima vera annata difficile da quando è diventato un calciatore di primo livello internazionale. Alcune esclusioni per scelta tecnica da parte dell’allenatore, una mancata convocazione in Nazionale per lo stesso motivo (stavolta il codice etico non c’entra nulla) e tante tribolazioni sia dal punto di vista fisico – tre infortuni muscolari al polpaccio: mai avuti in carriera fino a questo momento – sia nella vita privata, anche se solo di rimbalzo rispetto ad altre vicende. Le particolari situazioni ambientali di Roma, poi, sono note a tutti: la critica è sempre dietro l’angolo, soprattutto quando si parla del giocatore più pagato del campionato italiano (6,5 milioni a stagione netti, bonus compresi). Per questo la sensazione chiara di non essere amato come una volta Daniele ce l’ha da tempo, anche se la Curva Sud poche settimane fa ha espresso già la sua sentenza: «De Rossi non si tocca». Una cosa è certa: il suo futuro dipenderà da lui. Se decidesse di cedere alle lusinghe del «soccer» statunitense (il Boca Juniors sembra solo un sogno), nonostante il contratto in scadenza nel 2017, la Roma sarebbe pronta anche ad agevolare il trasferimento e le due franchigie di New York sarebbero le prime indiziate ad accoglierlo. Ma tutto questo è ancora da decidere. La prima missione adesso è (almeno) far tornare la Roma imbattuta da San Siro. E con De Rossi potrebbe essere più facile.