(C. Zucchelli) «Ci siamo fatti segna’ da Justin Bieber». Una risata vi seppellirà, anche se a seppellire l’umore dei tifosi della Roma non ci hanno pensato tanto i giocatori del Milan (il riferimento è a van Ginkel), ma quelli allenati da Garcia, scesi in campo a San Siro con l’atteggiamento delle giornate peggiori. Al fischio finale ce n’è per tutti: l’ironia, che pure c’era stata durante l’incontro («non quotato il gol di Destro», è un mantra che ricorre tra Facebook e Twitter) lascia spazio alla rabbia. E quasi nessuno se la sente di sperare in un favore dell’Inter stasera: «Perché – è il commento di un utente su Instagram sotto la foto del rigore di Totti – ce siamo pure un po’ stufati di sperare tanto nei favori degli altri».
«LJAJIC HA GIOCATO?» Luca chiede «un ritiro immediato», LadyRoma si chiede, invece, se «Garcia darà a tutti la domenica libera, visto che se la sono meritata», Kenny dice: «È stato difficile per tutti quest’anno perdere a Milano, Rudi Garcia ce l’ha fatta». Il tecnico è il primo degli accusati ma, a parte De Sanctis e Totti, anche tra i giocatori non viene salvato nessuno. Michele scrive che «Iturbe che tenta il colpo di tacco a 2 minuti dalla fine è la foto perfetta della stagione», Chiara, quando viene inquadrato Ljajic, si sorprende «non avevo neanche capito che fosse entrato», Valentino si chiede se «Nainggolan ha già la testa a Londra e Pjanic a Parigi», Doumbia è improvvisamente ridiventato «il solito pachiderma». E pensare che, senza gli infortunati di lungo corso, la Roma era andata a San Siro con tutta la rosa a disposizione. «E meno male – scrive Giancarlo su Twitter – perché era davvero difficile riuscire nell’impresa di perdere contro una non squadra». Nessuna luce a San Siro, se non, come twitta Francesco «l’applauso di tutto lo stadio a Totti», nessun alibi per la squadra. «Anzi, per l’insieme di giocatori che scende in campo. Le squadre sono un’altra cosa».
«IL DESTINO NELLE NOSTRE MANI» Tutto da buttare, dunque? Quasi. Perché tra chi scrive a Garcia («ti avranno sicuramente dato una squadra meno forte dell’anno scorso, però tu ci hai messo del tuo») e chi invece non si stupisce più di tanto («ormai ci dobbiamo domandare il perché della parentesi della scorsa stagione, questa è la solita partita da secoli»), c’è anche chi prova ad essere ottimista. Sono pochi e tutti si aggrappano all’aritmetica: «Se vinci le prossime 3 sei secondo. Nonostante tutto il destino è ancora nelle nostre mani». Se è effettivamente un bene si scoprirà soltanto domenica prossima. E magari potrebbe essere utile, a qualche calciatore, rileggere quanto twittato da Luca Di Bartolomei: «Amici giocatori, correre e giocare a pallone per la Roma è bello: non abbiate timore».