(M. Cecchini) – Non lasciatevi fuorviare dalle maglie bianconere dell’Udinese. Al netto delle mattane del Napoli, anche stavolta all’Olimpico il vero avversario della Roma è in realtà la Lazio, prima rivale per il lungo sprint Champions che vedrà il derby – la cui data si conoscerà solo oggi – come momento chiave della stagione. A renderlo più vivo che mai, in fondo, è proprio il 2-1 con cui si conclude una partita vivace, grazie alle reti di Perica, Nainggolan e Torosidis, oltre a tre legni non banali. Insomma, una partita in rimonta che vale il nuovo sorpasso e perciò un balsamo per un ambiente in chiara fibrillazione, certificato dal fatto che ancora una volta all’inizio del match si sono sentiti cori pesanti degli ultrà romanisti contro il presidente Pallotta e il d.g. Baldissoni.
LA FIDUCIA DI TOTTI Garcia viene fuori dal discusso ritiro «light» della settimana rilanciando Totti titolare al posto di Doumbia, mentre Yanga- Mbiwa gioca per Astori e Holebas torna titolare approfittando della squalifica di Florenzi. La voglia sembra quella dei giorni migliori, ma Stramaccioni – orfano di Di Natale – studia bene in avvio le contromosse, piazzando Guilherme sui piedi di De Rossi, Pinzi praticamente a uomo su Pjanic e Badu pronto a scalare nella linea a quattro difensiva. Ne viene fuori che la circolazione di palla al limite dell’area della Roma per un tempo è abbastanza asfittica, mentre le linee di tiro risultano spesso intasate dal muro friulano. La difesa alta poi alza il tasso rischio sulle ripartenze, condotte spesso da Allan e Thereau in praterie invitanti e pericolose. Ne consegue che al 19’ Manolas pasticci, lasciando campo a Thereau abile a presentarsi davanti a De Sanctis. Risultato: il portiere respinge la conclusione che però finisce sui piedi di Perica per un agevole tap-in che vale la prima rete in Serie A. L’impressione, però, è che la Roma sia più viva del solito, e così non meraviglia che capitan Totti dica ai compagni: «Calmi, che a questi je ne famo 4». L’impresa riuscirà ma dimezzata, senza contare che prima del ribaltone l’Udinese sfiorerà quattro volte il raddoppio. Vero che nel primo tempo Ibarbo sciupa un bell’assist di Holebas (39’) e Kernezis miracoleggia su Totti da punizione (26’) e su Ibarbo bravo in dribbling su Piris (41’), ma dall’altra parte al 45’ Allan e Thereau non riescono neppure a tirare in porta in un contropiede solitario a campo aperto. Come da manuale, gli errori si pagano e così sul rovesciamento di fronte Pjanic e Totti confezionano l’assist decisivo per Nainggolan che pareggia segnando il suo quinto gol stagionale, record per lui in Serie A e biglietto da visita per un mercato assai vivace. È il 45’, ma l’Udinese – che 10’ prima aveva sciupato ancora con Perica di testa – trova il tempo nel recupero di colpire una traversa con Guilherme su punizione.
VERSO IL DERBY Nella ripresa la Roma prende di nuovo il centro del ring – il possesso palla sarà suo al 67 per cento – però l’Udinese non ha affatto intenzione di chiudersi. Lo certifica il fatto che al 10’ De Sanctis deve deviare di piede una conclusione velenosa dell’onnipresente Thereau e al 18’ Allan si presenta da solo ma cincischia quanto basta per far recuperare Yanga-Mbiwa. Perciò, se Ibarbo in fase offensiva si spegne in fretta e Iturbe è sì autore di buone iniziative ma non inquadra mai la porta, non è un caso che il gol arrivi nel modo più sciocco. Ovvero, un cross dell’ottimo Nainggolan viene mancato prima da Heurtaux e poi sbucciato nell’area piccola da Widmer consentendo a Torosidis di firmare il sorpasso giallorosso. Solo a questo punto l’Udinese – che con l’ingresso prima di Kone e poi di Geijo aveva cambiato modulo due volte (4-4-1-1 e 4-3-2-1) – pare arrendersi, mentre la Roma si blinda alzando Pjanic nel tridente. L’inerzia e gli spazi, perciò, stavolta sono tutti per i giallorossi, che legittimano a questo punto la vittoria con un palo di Nainggolan, su cui è bravo Karnezis nella deviazione (36’), e con una traversa di Holebas (40’). Sono questi i veri titoli di coda che introducono il derby. Avvertenza: la settimana sarà lunghissima.