Pare che le Ferrovie dello Stato oggi all’Olimpico misureranno il tiro più veloce del match. Non è uno scherzo, è tutto vero. Un consiglio, però, ci sentiamo di darlo: diano un’occhiata attenta ad Antonio Candreva e Alessandro Florenzi, frecce azzurre molto più che freccerosse. Le frecce del derby: a volte li trovi su una fascia, a volte sull’altra. C’è chi lo scorgi anche terzino, quell’altro magari primo attaccante. Pure rigoristi incrociati, perché Florenzi in campionato s’è messo persino a calciare dal dischetto. Sono le facce della salute, di questo derby. Seconda contro terza in campionato, voglia di correre mentre il 90% della Serie A ha già il costume e l’asciugamano per la spiaggia in mano. Loro due no. Due che fanno tutto, due che danno tutto a Pioli e Garcia. Due arrivati a questo derby in cima alla montagna quasi a sorpresa. Della storia di Antonio basta solo ricordare gli inizi faticosi in maglia biancoceleste. Della storia di Alessandro, emigrato di ritorno da Crotone, si può giusto raccontare quel «vogliamo 11 Florenzi» cantato dallo stadio Olimpico in suo onore.
INCROCI DI CORSIA – I due si incroceranno oggi: se non sarà la tattica, sarà il loro cuore a metterli uno di fronte all’altro. Il primo è uno dei punti di forza di Pioli, oltre che uno spauracchio per Garcia, che proprio per arginarlo pensa di rafforzare la fase difensiva sulle corsie esterne. Il secondo,Florenzi, è l’arma tattica in mano a Garcia, il 12o uomo perché in effetti ne vale due. Niente di più facile che sarà una loro giocata a decidere il derby. Per un’esultanza di corsa, ovvio.