(A. Catapano) Una preoccupazione delle autorità oltre il livello di guardia non giustificherebbe l’assenso a posticipare l’inizio del derby alle 18, in un orario pericolosamente vicino al calare dell’oscurità. Perciò, ieri, a margine del tavolo tecnico tenutosi in Questura, la preoccupazione c’era, ma era contenuta (anche per la finale di Coppa Italia filata via liscia). Ma è sempre un derby, e oltretutto con una bella posta in palio, e come tale va preso con le molle: 1200 agenti e circa 800 steward «basteranno» a gestire l’ordine pubblico intorno all’Olimpico.
Inevitabili le solite chiusure del quartiere Flaminio e probabili le serrate anticipate dei negozi della zona, come l’8 aprile di due anni fa, quando si giocò l’unico precedente di un derby di lunedì (con 8 accoltellati). Preoccupano afflusso (potenziati i filtraggi e apertura dei cancelli alle 15) e deflusso (sempre per l’orario di inizio border line). Desta qualche riflessione anche la prevendita, 48mila paganti finora, soprattutto da parte romanista (nemmeno la Sud è esaurita). Nell’ultima riunione del Gos è stata ipotizzata la presenza di ultrà di altre squadre infiltrati nella Nord laziale: un buon motivo perché qualche romanista resti a casa?