(B. Saccà) – Per qualche strana ragione rintracciabile in chissà quale universo, la Roma si concede storicamente una serie di abitudini che potrebbero definirsi soltanto masochistiche. Autolesionismo totale, purtroppo per i tifosi. La prima: regalare la gioia del primo gol della carriera a molti avversari. La seconda è una variante: regalare la gioia del gol a molti avversari del tutto improbabili; tanto che l’ultimo, il milanista Marco van Ginkel, non segnava ad esempio con la maglia di un club dall’aprile del 2013. La terza: spalancare portoni e, soprattutto, porte agli ex. Ma non basta. Perché nella fattispecie, l’altra sera allo stadio Meazza di Milano, i giallorossi sono riusciti in una duplice acrobazia: far segnare un ex ancora legato alla Roma da un contratto. Sì, perché Mattia Destro, l’autore della rete che di fatto ha condannato la squadra di Rudi Garcia, lo scorso 30 gennaio ha lasciato Trigoria ed è planato al Milan in semplice prestito oneroso (da 500 mila euro). Ecco, non fosse sufficiente tutto ciò, va aggiunto che il quel gol ora rischia di compromettere seriamente l’approdo della Roma al secondo posto e, di riflesso, ai gironi della prossima Champions. Facile parlare del gol dell’ex: qui si è rotolati ben oltre, se è vero che il danno potrà tradursi in diverse decine di milioni di euro. I supporter possono consolarsi, o almeno tentare, perché il camminare della storia è ricco di episodi simili. Di ex, insomma, andati a bersaglio contro la squadra cui ancora appartenevano. È questione di orgoglio e di vendetta.
C’ERAVAMO TANTO AMATI Il viaggio lo cominciamo proprio da un caso gemello rispetto a quello di sabato. Era il 4 giugno del 1989 e a San Siro si affrontavano il Milan e la Roma: finì 4-1 per i rossoneri ma l’unico sigillo giallorosso, buono per il momentaneo pari, portò la firma di Daniele Massaro, giunto per l’appunto in prestito dal Milan appena qualche mese prima. La pagina più importante del racconto l’ha scritta però lo spagnolo Fernando Morientes, che indossando la maglia del Monaco siglò addirittura due gol al Real Madrid nei quarti della Champions 2003/04. Uno all’andata in Spagna (4-2), uno al ritorno nel Principato (3-1): e proprio al club da cui era partito in prestito non più di sei mesi prima. Così, Madrid eliminato e vendetta servita. E ancora, guardando alla serie A: nel febbraio del 2012 il cagliaritano Mauricio Pinilla, in prestito dal Palermo, al primo appuntamento al Sant’Elia punì puntualmente i rosanero (2-1). Un mese dopo invece fu Sergio Floccari, girato dalla Lazio al Parma, a togliersi lo sfizio di firmare una doppietta proprio ai biancocelesti (3-1). Tornando alla Roma, nel marzo del 2013 ecco arrivare all’Olimpico il Genoa (3-1): davanti ad Aurelio Andreazzoli indovinarono la via della porta Totti (su rigore), Romagnoli, Perrotta e dal dischetto anche Borriello, genoano eppure, guarda un po’, ancora sotto contratto con la Roma. A chiudere, i tifosi della Fiorentina ricorderanno bene la sfida del 2013 con il Verona: un bel 4-3 al Franchi, colorato fra gli altri dal gol di Romulo. Veronese sì, ma in prestito proprio dai viola.