(Il Messaggero) – Un paio di scatti decenti, un gol da centravanti quasi vero su assist involontario di Roncaglia e soprattutto una fitta ai flessori. La partita di Seydou Doumbia dura circa sessanta minuti, così come duravano quelle di Totti. L’ivoriano, conseguenza di una condizione fisica approssimativa, si è fermato nel miglior momento della sua vita giallorossa: 2 reti in 2 partite e apripista dei 2 successi di fila. E’ lui che ha chiesto il cambio. Dalla panchina, vedendo la sua smorfia, hanno capito subito che non poteva proprio restare in campo. Ha indicato la coscia sinistra. Ha sentito la fitta peggiore. C’è il rischio della lesione. Oggi verranno effettuati gli accertamenti del caso, ma la partita di San Siro contro il Milan sembra già persa. Chissà se ce la farà per l’Udinese. Seydou è il 30˚ giallorosso che si ferma per un problema muscolare in questa stagione (il 3˚ in 10 giorni, dopo Ljajic e Holebas). Doumbia con il Genoa ha giocato la 4a partita da titolare dopo quelle con il Parma (esordio), il Cesena e il Sassuolo. E, numeri alla mano, è l’attaccante che ha segnato di più in rapporto alle presenze dal primo minuto (2 gol in 4 gare).
MANOLAS IN RIPRESA «È tornata la vera Roma che fa gol e non prende gol», parola di Manolas, pure lui un altro Manolas, ultimamente. «I tifosi adesso sono con noi, ci hanno aiutato tanto. Non era facile, visto il caldo. Florenzi? E’ una macchina: lavora tanto e aiuta la squadra, è un grande giocatore del futuro della Roma»