La Roma è già in Champions; alla Lazio manca un punto per raggiungere i giallorossi. Si tratta (per ora) di preliminari, certo, ma il traguardo non va considerato di poco conto. Non v’è dubbio, però, che sia la Roma che la Lazio abbiano messo nel mirino il secondo posto. Perché terminare alle spalle della Juventus oppure due gradini sotto i campioni d’Italia fa un bella differenza. E qui non entra in ballo soltanto il primato cittadino: è una questione di soldi, tanti soldi. Perché essere promossi alla fase a gironi della Champions significa poter contare sicuramente su un bel pacchetto di milioni di euro, tra i 40 e i 50 a secondo di alcune variabili. Basti pensare che la Roma, eliminata al primo turno della Champions 2015, ha incassato 49,2 milioni di euro. Soldi vitali per qualsiasi club, Roma e Lazio comprese. Perché al di là delle schermaglie sulla bontà dei bilanci dell’una e dell’altra, che nei mesi passati hanno visto come protagonisti James Pallotta e Claudio Lotito, una cinquantina di milioni fanno comodo a tutti. E, in più, darebbero la possibilità ai dirigenti delle due squadre di poter operare sul prossimo mercato con una tranquillità che in caso di preliminari non potrebbero avere.
DOPPIO RISCHIO – Inoltre, chi dovesse far ricorso ai play off dovrebbe cominciare la prossima stagione in largo anticipo per potersi presentare al meglio al match d’andata, in programma il 18 o il 19 agosto, sapendo poi che l’avversario potrebbe essere tosto assai, considerato l’alto tasso tecnico di alcune squadre retrocesse ai preliminari come Valencia, Sporting Lisbona, Manchester United, Monaco, Ajax e Bayer Leverkusen. Roba da ottavi di Champions, solitamente. Insomma, la promozione alla fase a gironi non sarebbe poi così facile, scontata; senza dimenticare che chi viene promosso in agosto guadagnerebbe – come diritti tv – un sacco di soldi in meno rispetto a chi arriva dritto alla fase a gironi, il 15% contro il 35%. Insomma, quantificando il tutto la differenza tra arrivare secondi oppure terzi è di circa 10 milioni di euro. Poco? No, per nessuno. Curiosità: la Roma, al momento del sorteggio, sarebbe inserita in quarta fascia mentre invece la Lazio potrebbe essere in terza. Va da sè, insomma, che il derby odierno abbia un valore davvero elevato per entrambi i club. Sportivo ed economico. Non a caso, Walter Sabatini, il ds della Roma, qualche settimana fa ha definito il secondo posto “imprescindibile” per la sua società; dall’altra parte, il ds Igli Tare non ha mai parlato in questi termini ma è scontato che avere in cassa quel tesoretto gli consentirebbe di operare sul mercato come mai fatto negli anni passati. Ricapitolando: secondo posto, qualificazione diretta alla Champions, primato cittadino e tanti tanti soldi, ecco cosa c’è in palio oggi pomeriggio all’Olimpico. È il derby dei derby, o no? Una sfida d’alta quota e dai grandi significati; un derby vero, al di là delle chiacchiere, delle facili profezie, dei pronostici biscottari che stanno accompagnando la partita da sabato sera, cioè dalla fine della gara della Juventus contro il Napoli. Rudi Garcia e Stefano Pioli, i due tecnici di Roma e Lazio, ieri hanno annunciato battaglia, hanno parlato di derby da vincere e l’impressione è che non siano state soltanto parole di circostanza. Ma una verifica ci sarà solo a partire dalle ore 18, un attimo dopo il fischio d’avvio di Rizzoli, quando – come si dice in questi casi – a parlare sarà il campo.