(A. Serafini) – Nessuna mano pesante, per il momento basterà una multa e un ulteriore avvertimento. La Roma conoscerà oggi la decisione ufficiale dell’Uefa sulla violazione dei parametri del fair play finanziario. Nelle ultimi mesi il club è rimasto in stretto contatto con l’Organo di controllo finanziario, che dopo aver analizzato i conti giallorossi è arrivato alla conclusione di utilizzare la pena più blanda: a Trigoria infatti si aspettano una sanzione economica che non superi i 2 milioni di euro da aggiungere a quella sportiva, che dovrebbe materializzarsi nell’obbligo di non sforare nuovamente i paletti delle regole dell’Uefa. Se la Roma dovesse superare nuovamente la soglia potrebbe rischiare anche una limitazione (o addirittura la chiusura) delle future sessioni di mercato, mentre sembra essere stata esclusa la possibilità di una riduzione della rosa.
D’altronde la Roma ha già patteggiato la pena negli ultimi mesi dimostrandosi pronta a collaborare e illustrando i progressi nel piano di risanamento. La proprietà infatti ha violato un solo parametro del fair play finanziario, quello relativo allo sforamento del deficit che negli ultimi tre esercizi deve obbligatoriamente essere inferiore ai 45 milioni. Grazie ai futuri ricavi provenienti dalla partecipazione all’ultima Champions League (non è esclusa che la multa venga rateizzata o scalata proprio da quei proventi) e l’ipotesi di registrare nuove entrate per future sponsorizzazioni, l’esercizio in corso dovrebbe chiudersi quasi in pareggio, un passo fondamentale per garantirsi l’uscita dalla «black list» dell’Uefa. Il patteggiamento concordato inoltre non ha cambiato i piani di risanamento attraverso la gestione del parco calciatori. Risalendo al controllo degli ultimi bilanci si certifica un andamento positivo tra acquisti e cessioni. Per esempio la chiusura dei conti a giugno 2013 ha registrato per le operazioni di mercato un risultato positivo per 11 milioni di euro (9.1 milioni al 30 giugno 2012) e addirittura di 30.7 milioni nell’ultimo bilancio chiuso a giugno 2014.
Un compito affidato (tra calcoli impossibili di pagamenti a rate, ammortamenti e bonus vari) principalmente a Walter Sabatini, l’uomo che ha permesso di registrare numeri positivi attraverso le numerose plusvalenze derivanti dalle cessioni. D’altronde, anche senza l’intromissione dell’Uefa, la strategia societaria non sarebbe cambiata e probabilmente non cambierà anche nella prossima finestra di mercato. Un processo che al momento sembra riguardare il futuro di Radja Nainggolan, in attesa di essere riscattato definitivamente dai giallorossi e ancora lontano dall’accordo per l’adeguamento economico del contratto.Il centrocampista è attualmente la punta di diamante (come valutazione economica) del parco giocatori romanista e quindi di conseguenza rimane l’indiziato principale tra quelli che potrebbero concludere l’avventura nella Capitale.
Giornata d’attesa anche per l’Inter: il di Thohir dovrebbe subire una sanzione più severa composta da una multa salata e la possibile restrizione della rosa (da 25 a 21 giocatori) nella prossima competizione europea da disputare.