(A.Ossino) – Dai campi da calcio alle aule del tribunale penale di piazzale Clodio. Cícero João de Cézare, noto come Cicinho, giocatore brasiliano ex Roma, attualmente terzino del Sivasspor, si rende suo malgrado protagonista di una vicenda che lo vedrebbe vittima di una truffa. Cicinho infatti avrebbe voluto vendere due automobili ma F.T, 45enne originario di Roma, avrebbe comprato, in conto vendita, i veicoli pagandoli con due assegni. Nulla di strano se non per il fatto che tempo prima era stato denunciato lo smarrimento dei titoli bancari. Per questo motivo F.T., dipendente di una concessionaria con sede a Casal Palocco, dopo essere stato rinviato a giudizio, sta affrontando un processo che lo vede accusato di ricettazione e di truffa.
La vicenda risale al 20 settembre del 2010. A quel tempo l’imputato avrebbe «acquistato o ricevuto», recita il capo d’imputazione, due assegni della Cassa di Risparmio di Civitavecchia di cui era stato denunciato lo smarrimento. Attraverso i titoli l’uomo avrebbe voluto acquistare in conto vendita una Bmw e un’Audi, entrambe di proprietà del calciatore Cicinho.
Così l’imputato, dopo aver consegnato alla vittima due assegni, rispettivamente del valore di 50.000 e di 47.000 euro, aveva preso le macchine. Successivamente l’uomo le avrebbe vendute truffando, secondo gli inquirenti, l’ex romanista.
Secondo la procura non ci sono dubbi: «Con artifici e raggiri consistiti nel cedere in pagamento gli assegni rispettivamente di 50.000 e di 47.000 della Cassa di Risparmio di Civitavecchia, già denunciati smarriti, induceva in errore De Cesare Cicero Joao sulla propria solvibilità, procurandosi così l’ingiusto profitto derivante dalla vendita di due autovettura».