(S. Pieretti) Inasprimento delle pene, stretta su gruppi organizzati e striscioni e spese a carico delle società in caso di intervento delle Forze dell’Ordine. Questi i punti chiave del disegno di legge in materia di sicurezza negli stadi presentato ieri mattina al Senato da Altero Matteoli (Fi) e Stefano Esposito (Pd). Un ddl bipartisan che nasce «dalla passione per lo sport e dalla volontà di non lasciare questo splendido spettacolo in mano ad autentici delinquenti» spiega l’onorevole Matteoli.
Punto chiave del disegno di legge, composto da cinque articoli, è senza dubbio il deciso inasprimento delle pene. «Abbiamo inserito condanne molto dure, ma volevamo fossero chiare le nostre intenzioni – ha sottolineato il senatore Matteoli – saranno pene superiori (da sei a diciotto anni, ndc) rispetto a quelle attuali. Vogliamo consentire la partecipazione dei tifosi alle manifestazioni calcistiche in condizioni di piena sicurezza nel rispetto delle necessità di tutela dell’ordine pubblico».
Il disegno di legge in ogni modo è destinato a far discutere, perché coinvolge direttamente anche il club. Le società sportive, organizzatrici degli eventi calcistici – secondo il ddl presentato in Senato – dovranno essere responsabili dell’ordine pubblico all’interno degli stadi, dovranno mantenere – a proprie spese – la sicurezza e pertanto dovranno essere le società stesse a concedere o meno il permesso ai gruppi organizzati di entrare allo stadio. In caso di intervento delle forze dell’ordine, le società si dovrebbero far carico dei relativi costi.
«Non dobbiamo socializzare le disgrazie e privatizzare i benefici – sottolinea il senatore Esposito – le società debbono pagare le forze dell’ordine, non è possibile che tutto ciò sia un costo per la collettività perché ciò accade solo in Italia. Le società sportive vanno responsabilizzate. L’inasprimento delle pene è il concetto centrale. Si apre un capitolo di trasparenza che oggi purtroppo non c’è, e tutto ciò provoca violenza. Ci devono essere tifosi senza precedenti penali preposti a parlare con le società». Quello che riguarda i gruppi organizzati continua a essere un tema caldo. Il disegno di legge prevede che per poter accedere allo stadio i gruppi debbano costituirsi in associazione secondo la legge e poi chiedere di essere accreditati dalle rispettive società.
Accanto a questo è previsto il divieto di alcolici, e quello di esporre sulle tribune striscioni violenti e razzisti. «Quando le società vedranno che vogliamo far ricadere su di loro i costi dell’ordine pubblico non saranno contente – sottolinea Matteoli – ma poi si renderanno conto che gli conviene: hanno tutto l’interesse che all’interno degli stadi non ci siano problemi, altrimenti andrebbero a sostenerne i costi. Questo disegno di legge supera il Daspo e la tessera del tifoso – conclude l’onorevole Matteoli –due strumenti di contrasto alla violenza che non hanno funzionato».