Il Milan di Inzaghi è quello meno forte dell’era Berlusconi. Sono i numeri a certificarlo in modo impietoso: i rossoneri hanno infatti 43 punti in classifica dopo 34 turni. Nel caso vincessero le quattro sfide restanti arriverebbero a quota 55, record negativo da quando la Serie A è a 20 squadre (l’anno scorso toccarono quota 57). Le vittorie in campionato finora sono 10: 14 rappresentano lo “score” più negativo, sempre considerando il torneo a 20 squadre.
Non è positivo nemmeno il dato sui gol segnati: 46. Dal 1986, da quando Berlusconi è alla guida del club, il record negativo è 57 (sempre Serie A a 20 squadre): per non fare peggio, il Milan dovrebbe realizzare 11 reti nelle prossime 4 gare, una media di quasi tre a partita e con il capocannoniere Menez (16 reti) squalificato fino alla penultima giornata.
La percentuale di vittorie è al 29%, nemmeno a dirlo la più bassa da poco meno di trent’anni (nel 1996-1997 e 1997-1998 fu del 32%). Infine, le sconfitte: 11. Con il campionato a 38 partite, il Milan ha fatto il suo peggio nel 2013-2014 con 13 ko. C’è in ogni caso una statistica da considerare e da prendere con le molle: a San Siro la formazione milanista ha preso più punti che in trasferta. Dei 43 totali, 26sono stati ottenuti tra le mura amiche. Tuttavia, l’ultima affermazione interna risale al 21 marzo scorso, Milan-Cagliari 3-1.
I giocatori più presenti della rosa – oltre i 1000 minuti disputati – sono il portiere Diego Lopez, i difensori De Sciglio, Mexes, Rami, Abate, Bonera, Alex, i centrocampisti Muntari, Honda, Poli, Van Ginkel, Bonaventura, Antonelli, De Jong, gli attaccanti Menez, El Shaarawy. Il sistema di gioco di riferimento è il 4-3-3.
Fonte: asroma.it