Torna la rubrica di Gazzettagiallorossa.it sugli amarcord in casa Roma. Stavolta facciamo un salto all’indientro di parecchi anni per raccontarvi un derby molto caro al tifo romanista, visto l’imminente Lazio-Roma della 37.a giornata di campionato.
18 marzo 1990 – Stagione molto particolare quella del 1989/1990 per Lazio e Roma, in primis perché devono traslocare dall’Olimpico, in ristrutturazione per i prossimi Mondiali in Italia, al piccolo stadio Flaminio, il secondo impianto della capitale. Per i colori giallorossi sarà un’annata comunque positiva, con il ritorno in Europa e con il grande cuore della squadra di Luigi Radice che si toglierà piccole soddisfazioni. Il 18 marzo è il giorno del derby di ritorno e dopo lo scialbo 1-1 dell’andata, il Flaminio è pronto ad accogliere i tifosi rivali per la sfida più calda dell’anno.
Vola, tedesco vola – Cornice di colori e passione quella del Flamini in un pomeriggio primaverile da derby vecchie maniere. Da una parte la sorpredente Lazio di mister Materazzi, dall’altra la Roma di Gigi Radice che non vince una stracittadina del 1984, quando con un 2-0 Iorio e Di Carlo risolvettero la sfida di Coppa Italia. Lazio dunque bestia nera, esorcizzata con la goliardica maglietta da riscaldamento ‘Lazio, no grazie’ indossata da Giannini e compagni prima del fischio d’inizio. Il match è teso come ogni derby che si rispetti, e le emozioni stentano ad arrivare. Anzi, è sugli spalti che si registrano scontri, lanci di oggetti e fiamme che fanno pensare al peggio, tanto che la Polizia ed i tifosi della Nord sono venuti alle mani molto presto, dopo una bomba-carta esplosa vicino alle forze dell’ordine. Lo spettacolo in campo si accende solo al 30′ quando Giannini vola sulla fascia e crossa in area, il portiere Orsi smanaccia male e Völler insacca di testa da vero rapace d’area. E’ il gol della vittoria, ma prima del fischio finale di Baldas passerà un’ora tesa e ricca di protesta, con la Lazio che chiede due volte il calcio di rigore e Soldà che colpisce una traversa su punizione. Giannini avrebbe anche l’occasione di raddoppiare nel finale, ma stavolta Orsi non si distrae. 1-0 giallorosso e tripudio al termine di una domenica di passione.
Lo scenario – La vittoria romanista portò entusiasmo tra la gente, in una stagione fatta di grinta e coraggio per una squadra inizialmente partita come possibile outsider e poi arrivata ad ottenere la qualificazione in Coppa Uefa. Rudi Völler alla sua terzultima annata nella capitale si dimostrò l’uomo sul quale fare affidamento insieme a capitan Giannini. Da ‘Rometta‘ la squadra di Radice si sarebbe così trasformata nella bella e brava Roma di inizio anni ’90, quella che tornerà poi a trionfare in Coppa Italia ed a rivedere i palcoscenici europei.
Il tabellino:
LAZIO: Orsi, Bergodi, Sergio, Pin, Gregucci, Soldà, Di Canio, Icardi (62′ Troglio), Amarildo, Sclosa (11′ Marchegiani), Sosa. Allenatore: Mateazzi
ROMA: Tancredi, Berthold, Nela, Gerolin, Tempestilli, Comi, Conti (67′ Piacentini), Di Mauro, Völler (83′ Pellegrini), Giannini, Rizzitelli. Allenatore: Radice.
Arbitro: Baldas di Trieste.
Marcatore: 30′ Völler.
Keivan Karimi (Twitter @KappaTwo)