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SERIE A Padelli batte Skorupski, sua la ‘papera’ dell’anno (VIDEO)

La papera di Padelli
La papera di Padelli

Una papera così nemmeno «Mai dire Gol» se la sarebbe sognata. Eppure è andata in onda dopo nemmeno 3′ all’Olimpico di Torino. Stiamo parlando dell’incredibile, surreale autogol del portiere del Torino, Daniele Padelli, che ha clamorosamente svirgolato un retropassaggio del suo compagno di squadra, infilando il pallone nella sua stessa porta. Siamo alla 34/a giornata di campionato ma l’estremo difensore granata già si candida – con buone possibilità di vittoria – alla ‘paperà dell’anno.

Davvero un errore incredibile quello del portiere granata che offusca anche la clamorosa papera del portiere giallorosso Lukas Skorupski che non più tardi di un mese e mezzo fa in occasione dell’ottavo di finale Roma-Fiorentina ha confezionato una ‘topicà che segnerà indelebilmente la sua carriera. Su un innocuo, anche se impreciso, retropassaggio di Torosidis, il giovane polacco per evitare che la palla finisse in corner l’ha regalata ad un sorpresissimo Alonso che ha dovuto far altro che metterla dentro.

Sempre l’Olimpico è stato teatro di un altro autogol clamoroso, durante un Roma-Cagliari di un paio di stagioni fa, con l’uruguaiano Mauro Goicoechea che esce in presa alta ma poi perde incredibilmente il pallone depositandolo nella propria rete. La storia del calcio racconta di tanti portieri che sono entrati di diritto a ‘paperopolì, non ultimo quello che viene considerato oggi il miglior n.1 al mondo, Manuel Neuer, che nell’ultimo Bayern-Borussia Mbach è intervenuto maldestramente per bloccare la palla facendosela rotolare prima sotto il sedere e poi in rete.

La prima papera in assoluto, si racconta, fu di Vittorio Faroppa: aprì e chiuse il 17 marzo 1912 la sua carriera di portiere della nazionale con quattro errori che significarono altrettanti gol contro la Francia. Per tutti passò alla storia come ‘Disastrò. Ma in oltre un secolo di calcio, in confusione sono andati anche n.1 insospettabili, come Zoff, Bacigalupo, Sentimenti IV, Buffon, Toldo, Zenga, Casillas. Indimenticabile anche l’errore di Giuliano Sarti, portiere della Grande Inter, che regalò lo scudetto alla Juve all’ultima giornata del torneo ’66-’67. Zoff invece ebbe il suo momento di massima fallibilità nel ’78 in Argentina, facendosi sorprendere da tiri da lontano di Brandts e Haan (Olanda), Nelinho e Dirceu (Brasile). Nei mondiali del ’78 oltre al numero uno azzurro si segnalò in negativo il peruviano Quiroga, portiere che si sganciava dall’ area per giocare con i piedi fino a centrocampo: gli argentini ancora ricordano due suoi gentili omaggio. Tra i portieri giocolieri, il più divertente (soprattutto per gli avversari) era il colombiano Higuita, spesso lontano dai pali per esibire le sue doti di palleggio. Ai mondiali del ’90 il camerunese Milla gli soffiò il pallone e andò a segnare nella porta vuota. Per tornare al campionato italiano, si fece una discreta fama di ‘paperonè Claudio Garella, soprannominato non senza allusioni ‘Garellik’, mentre di Luca Marchegiani non si può dimenticare l’involontario assist a Chapuisat in Italia-Svizzera, prima gara di qualificazione a Usa 94. Prima di Casillas, tra i pali della Spagna ci furono anche due calibri come Arconada e Zubizzarreta a lasciare il segno con clamorosi lisci che costarono cari. Nella storia delle coppe europee resta scolpita nella memoria la clamorosa papera dell’inglese Seaman che regalò la Coppa delle Coppe ’95 al Saragozza all’ultimo minuto dei supplementari. Il tiro, dalla linea del fallo laterale, era di Nayim.

Fonte: Ansa

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