Dopo il polverone sui diritti tv sollevato dalle perquisizioni della Guardia di Finanza nelle sedi delle pay tv, della Lega Calcio e dell’advisor Infront, per Sky è stata una giornata lunga. L’amministratore delegato Andrea Zappia è stato protagonista di una sorta di botta e risposta con l’Antitrust: da una parte l’ad di Sky ribadiva la correttezza degli accordi presi con Mediaset sullo “scambio” di pacchetti per la Serie A 2015-2018, dall’altra l’authority rispondeva di non aver mai autorizzato che le due emittenti tagliassero fuori la concorrenza. Ma per Sky è stata una giornata lunghissima anche per la presentazione di “Sky Online Tv Box”, un dispositivo che trasforma una qualsiasi tv che abbia un ingresso Hdmi in una smart tv. E che permetterà di vedere Sky tramite internet sulla televisione senza bisogno della parabola.
Quella della internet tv è una mossa strategica importante, visto che da settimane si vocifera dell’arrivo di Netflix in Italia, che potrebbe cambiare molto il mercato della tv on demand e a pagamento. “Siamo convinti – ha detto Zappia – di poter essere il player numero in questo mercato in Italia. Da oggi abbiamo l’interfaccia, alla quale aggiungiamo la freschezza dei nostri contenuti. E ricordo che abbiamo 4 dei principali studios in esclusiva: Disney, 21st Century Fox, Paramount, Sony”.
Fino a ieri Sky Online si poteva vedere solamente su pc, tablet, console e alcune smart tv, mentre da oggi grazie allo “streaming box” sarà fruibile su una qualunque televisione prodotta negli ultimi anni. Dall’interfaccia di Sky Online si potrà accedere ad altre applicazioni partner, come Spotify e Facebook. Il box costerà 49,99 euro con un mese di cinema a intrattenimento e la possibilità di aggiungere un secondo mese ad 1 euro. Poi si pagherà in abbonamento: 9,90 euro al mese per il solo intrattenimento, 14,99 col cinema. Le partite singole costeranno 4,99 euro, e al momento non è previsto un abbonamento per i pacchetti Sport e Calcio. Il tutto comunque più economico di un normale abbonamento a Sky.
Eppure Zappia – scrive il Sole 24 Ore – non teme che il nuovo mercato possa annientare quello vecchio, che la parabola sia sostituita in toto da internet: “Si tratta di un differente target. Ci sono oggi in Italia 1,5 milioni di persone che guardano la tv via streaming, persone che puntano ai contenuti, ma magari non a un’esperienza così ampia come quella che offriamo all’abbonato tradizionale”. Quelli che vogliono vedere le serie, ma non abbonarsi a Sky in modo così vincolante.
Sky non si sbilancia su quanti nuovi abbonamenti vuole raggiungere, partendo dai 4,746 milioni di abbonati al 31 marzo 2015. La crescita è costante (ma non vertiginosa) e c’è il rischio di perdere abbonamenti in favore di Mediaset che avrà la Champions in esclusiva per i prossimi tre anni (a meno di accordi, sempre in discussione): “È chiaro che avremmo preferito averla la Champions League – ammette l’ad di Sky -, ma nella nostra offerta c’è tutta la Serie A con una partita su 3 in esclusiva, l’esclusiva completa di Serie B, Premier League, Europa League, Bundesliga, Euro Qualifiers. E poi F1, MotoGp, Rwc, Nba, il grande tennis, il golf e altro ancora. La chiosa è netta: “Ognuno va per la sua strada. Nonè mai stato in discussione un accordo”, dice Zappia riferendosi alla Champions League. Ma questo è ancora tutto da vedere.