(M. Colombo) Mentre il calcio italiano dà segnali di ripresa, dopo il colpo messo a segno dal Milan con Jackson Martinez (35 milioni di euro l’entità dell’operazione: è il terzo acquisto rossonero più costoso di sempre, dopo Rui Costa e Inzaghi e la seconda maxi-spesa del decennio dopo quella effettuata dal Napoli per Higuain nel 2013), non sono poche le trattative ancora aperte, in attesa di definizione. Se possibile, rapida. È il caso di Carlitos Tevez, a cui la Juve ha messo fretta. Altro che pensieri tesi solo alla Coppa America. Entro la fine della settimana dovrà aver comunicato le proprie intenzioni: se sarà addio (come pare sempre più probabile) almeno riferisca l’indirizzo del prossimo domicilio. Anche perché se medita di tornare al Boca Junior (martedì il presidente Angelici sarà nel ritiro dell’Argentina per parlare con il giocatore a cui offrirà un biennale a 2 milioni), i bianconeri possono valutare l’ipotesi di effettuare sconti. Nel caso in cui l’Apache preferisca invece una permanenza in Europa (Atletico Madrid o Psg) allora Marotta (che per il centrocampo segue con attenzione Danilo del Braga) pretenderebbe un ovvio indennizzo. In caso di ulteriore rinvio, il giocatore resterebbe a Torino senza rinnovo del contratto.
Il Milan in attesa di formalizzare l’acquisto di Jackson Martinez (decisivo l’esito delle visite mediche previste a Santiago del Cile: il dottor Tavana e il ds Rocco Maiorino voleranno in Sudamerica in settimana) prepara l’assalto a Ibrahimovic. Ieri il presidente del Psg, Nasser Al Khelaifi, ha dichiarato a Le Parisien: «Non c’è mai stato alcun problema. Il Psg vuole tenerlo e Zlatan vuole restare». In realtà domani sarà raggiunto in Qatar dal giocatore in compagnia di Mino Raiola, determinati a chiedere la rescissione del contratto. Non sarà semplice convincere il numero uno dei parigini a concedere il via libera ma il Milan resta alla finestra. Riflettendo sull’affare Kondogbia (per cui il Monaco chiede 35 milioni trattabili senza Menez che non interessa), Galliani nelle prossime ore aspetta una risposta da Inzaghi. Gli è già già stata proposta la risoluzione consensuale del contratto (con 600 mila euro a fronte dei 900 che gli spetterebbero): se Pippo rifiuterà verrà esonerato. L’Inter dopo aver inanellato una serie di no (da Dybala a Yayà Tourè — nonostante Mancini abbia confidato di credere ancora nel suo arrivo —, passando per Toulalan) aspetta l’esito dell’incontro fra il Psg e Thiago Motta. Nel caso in cui i francesi lo trattenessero, Felipe Melo è il piano B. L’agente del terzino blaugrana Montoya apre all’Inter. «La prossima settimana avremo una riunione con il Barcellona. Martin vorrebbe giocare con continuità. L’Inter sarebbe una destinazione gradita».
La Roma ha il rebus Nainggolan da sciogliere. In comproprietà fra i giallorossi e i sardi, il belga è finito sul taccuino di Allegri. In mancanza di un’intesa fra i capitolini e il Cagliari, si allunga lo spettro delle buste: entro il 25 giugno la questione dovrà essere risolta per evitare che nell’affare si inseriscano i bianconeri, che hanno già avviato i colloqui con i sardi. Giulini (che chiede 18 milioni alla Roma che ne propone 15 più il cartellino di Verde) commenta: «Speriamo di non andare alle buste, sarebbero le più famose della storia del calcio». Il giocatore però mette fretta ai giallorossi: «La Juve è una grande squadra ma io sto bene a Roma. Tutti sanno qual è il mio desiderio ma ora tocca ad altri darsi da fare» .
Sarri, che ieri ha visitato il centro di Castelvolturno, aspetta a Napoli Valdifiori e Hysaj. In proposito è previsto domani un incontro fra i partenopei e l’Empoli per il regista entrato nell’orbita della nazionale e il difensore albanese. Soprattutto non esclude un futuro arrivo al San Paolo del pupillo Saponara (specie se dovesse lasciare Napoli Callejon).
La Fiorentina ha rimandato ogni pianificazione di mercato: appena sarà ufficiale l’ingaggio di Paulo Sousa (il Basilea sta cercando il sostituto: Solskjaer in vantaggio su Donadoni) si valuteranno le posizioni di Salah (poco convinto di restare, dopo l’esonero di Montella), Mario Gomez e Ilicic.