(B. Tucci) – Chiacchiere, una infinità. Fatti pochissimi. Così, va avanti (o, meglio, non va), il mercato della Lazio e della Roma. Il d.s. biancazzurro Tare ha un buon feeling con Pioli; a Sabatini, quello giallorosso, piace fare di testa sua, se è vero come è vero che a gennaio sono atterrati a Trigoria due giocatori che Garcia non prediligeva (uso un eufemismo). Tare è ottimista, sostiene che non sarà facile migliorare la Lazio della stagione scorsa, ma sono parole diplomatiche, perché il dirigente albanese sa perfettamente che il suo allenatore ha chiesto quattro o cinque elementi che possano far fare il salto di qualità al gruppo: due centrocampisti, una punta ed un esterno di fascia, se Lulic dovesse emigrare verso altri lidi. Chi? Mistero. Bocche cucite e nessuna indiscrezione. Solo rumors, probabilmente fasulli che servono a non infastidire le vere trattative. I punti fermi rimangono Biglia, Candreva, Anderson, Klose, sia pure invecchiato di un anno. E a proposito del primo: si mormora che potrebbe diventare il capitano. Ha classe da vendere, è romano ed i tifosi impazziscono per lui. Chi lo avrebbe previsto un paio di anni fa quando la curva Nord lo fischiava per le sue (presunte) simpatie romaniste!
Dall’altra parte del Tevere, le beghe sono tante: bisogna risolvere la telenovela di Nainggolan, la comproprietà di Bertolacci ed è necessario far ingoiare a Garcia la cessione di Gervinho. Le novità sono poche, anzi nessuna. Al contrario, il mercato dovrebbe avere un’accelerazione, visto che il raduno non è poi cosi lontano. L’appuntamento è per il 4 luglio e sarebbe auspicabile che per quella data la fisionomia della nuova Roma fosse chiara. È indispensabile, infatti, che un allenatore possa cominciare subito ad istruire il gruppo. Altrimenti, si rischia, come è già capitato, che la coesione fra i reparti latiti e la manovra non sia quella che faccia divertire e gioire i tifosi giallorossi. In fondo la noia già la conoscono.