(C. Zucchelli) – Chiunque arriverà dovrà vedersela con me». Non era ancora finita la stagione, e il secondo posto era ancora in ballo, che Morgan De Sanctis lanciava chiaro l’avviso ai naviganti. Non aveva intenzione di vivere gli ultimi 12 mesi del suo contratto (e della sua carriera?) come un pensionato di lusso, a far da chioccia a un titolare che la società doveva ancora individuare e adesso che sa con certezza che la Roma giocherà di nuovo la Champions non ha certo cambiato idea. Anzi.
PART TIME? – L’alternanza – vedi il Barcellona di Luis Enrique – funziona solo se tutti e due i portieri ottengono il massimo del rendimento e della fiducia e solo se le competizioni durano entrambe tanto. Nel Barça del Triplete è stato possibile, nella Roma sarà evidentemente più dura e allora la domanda è lecita: che succederà se Garcia, ceduto Skorupski e tenuto Lobont come terzo (ultimo anno di contratto anche per lui), si troverà con due prime scelte? La sensazione è che De Sanctis potrebbe giocare la Coppa Italia e poi essere chiamato in caso di necessità, ma bisognerà vedere se lui accetterà.
GIA’ AL LAVORO – Le dichiarazioni del suo procuratore, Pastorello, qualche dubbio lo lasciano: «Lui vorrebbe restare con grande entusiasmo – ha detto a Sky – poi vedremo le scelte che saranno fatte. Certo, sarebbe un peccato vedere uno come lui in panchina». Peccato o no, Morgan, dopo qualche giorno in Abruzzo dalla famiglia, ieri era al matrimonio di Florenzi ma era anche e soprattutto a Trigoria ad allenarsi, come ha fatto praticamente per tutta la settimana. Le vacanze le fa in Italia (era a Capri qualche giorno fa), a 38 anni sa che il riposo che non deve però mai essere totale.
TRATTATIVE – Chissà se sono dello stesso avviso anche le alternative che la Roma sta valutando: il bosniaco Begovic, grande amico di Pjanic e capace di parlare varie lingue come lui (ecco perché non preoccupa il suo eventuale inserimento) è sempre un nome caldo e Silvano Martina, l’uomo che lo segue per l’Italia, ha ammesso: «Ho incontrato diverse volte Sabatini ma la trattativa non è ancora così avviata». Sul taccuino del d.s. i nomi sono tanti: c’è Ryan, australiano del Bruges, anno 1992 , c’è il francese Ruffier, il preferito di Garcia, e c’è Szczesny, 25 anni, polacco dell’Arsenal su cui ha Roma ha ricevuto ottime relazioni da Boniek. Romero è sempre un’alternativa, ma non è il titolare che potrebbe competere con De Sanctis, gli altri invece sì. A quel punto starà a Morgan decidere: da una parte c’è la voglia di provare a vincere un trofeo in Italia in un club dove si trova bene e in una città dove la famiglia si è integrata, dall’altra il desiderio di giocare con continuità, magari all’estero per almeno un paio di stagioni.