(Gozzini/Olivero/Pasotto) – La mediana rossonera inizia finalmente a prendere forma. Perso (malamente) Kondogbia e mentre prosegue la fase di corteggiamento con Witsel, il Milan mette a segno il primo colpo: dalla Roma arriva Andrea Bertolacci. Ed è un colpo di livello, visto il valore del giocatore. Il club rossonero versa nelle casse romaniste circa 20 milioni, Andrea si legherà al Milan per quattro anni a un milione e mezzo a stagione. Un matrimonio che Galliani aveva provato a celebrare da tempo, tant’è vero che col giocatore esisteva già un accordo. La faccenda però si era complicata parecchio nel momento in cui il centrocampista, a metà fra Genoa e Roma, è stato riscattato dal club giallorosso per otto milioni e mezzo. Sarebbe servita un’offerta consistente per strapparlo a Garcia, che alla fine è arrivata.
GARANZIE Il tecnico romanista, infatti, ritiene Andrea assolutamente prezioso e funzionale per il suo centrocampo, e la stessa dirigenza giallorossa in questi giorni ha parlato col giocatore, rassicurandolo sul suo impiego. E’ evidente come Bertolacci, nell’anno che porta all’Europeo, voglia garanzie di utilizzo, per non correre alcun rischio di perdere il treno azzurro. E’ però anche altrettanto evidente che a Roma avrebbe avuto ovviamente il piacere di giocare la Champions, ma non le stesse garanzie di impiego offerte dal Milan, dove il centrocampo ha bisogno di una piccola, grande rivoluzione. Questo acquisto per i rossoneri è doppiamente importante: innanzitutto perché serve come il pane in termini tattici; e poi perché toglie finalmente il Milan dall’immobilismo di mercato in cui era precipitato dopo la doppia delusione Jackson Martinez-Kondogbia. A proposito di quest’ultimo, dall’ambiente rossonero trapela anche una certa soddisfazione nel paragone con l’operazione Bertolacci. In parole povere: Andrea è costato molto meno come cartellino e costerà molto meno come ingaggio.
PAURA A parlare del ragazzo ieri sera ci si è messo anche Mihajlovic da Porto Cervo: «Bertolacci è un grande giocatore e sarei contento di averlo, ma non ho nessuno notizia al riguardo – ha detto a Sky –. E’ senz’altro uno da Milan, ma ripeto, non ne so nulla». Poi, però, si tradisce un po’: «Fra qualche giorno, quando sarà ufficiale, se lo sarà, ne riparleremo». Mihajlovic ha fatto un accenno anche a Ibra: «L’ho già allenato, mi piace allenare i grandi giocatori». E poi ha parlato a ruota libera del suo Milan che verrà: «Voglio una squadra che giochi sempre per vincere, i nostri avversari devono tornare ad avere paura di noi. Voglio dare coraggio e grinta ai ragazzi, che ho già sentito e mi hanno dato tutti una grande disponibilità. Quella con il Milan per me sarà una bella esperienza e una bella sfida perché sarà stimolante far cambiare idea agli scettici. Berlusconi? Potermi confrontare con lui è un privilegio perché è il presidente più vincente e chi più di lui mi può spiegare cos’è il Milan. Parlerò con lui, ma poi sono io il responsabile della squadra».
TIRA E MOLLA Restando a centrocampo, oggi dovrebbe essere il giorno dell’annuncio ufficiale del rinnovo di De Jong, che peraltro era nell’aria da diversi giorni. Alla fine Nigel è rimasto e il Milan l’ha tenuto. Negli ultimi tre mesi il giocatore e il club sono stati molti vicini e molto lontani. Fino alla fumata bianca. E sicuramente un peso l’avrà avuto il giudizio di Mihajlovic, che ama i giocatori di carattere come lui. Restano dubbi di natura tattica perché già l’anno scorso Nigel dimostrò di essere in difficoltà nel ruolo di perno centrale del 4-3-3. Ma se la mediana cambierà davvero forma, allora anche i problemi tattici potrebbero restare molto più nascosti.