(A. Pugliese) Se tre indizi fanno una prova, allora ora non ci sono più dubbi: Rudi Garcia sarà l’allenatore della Roma anche il prossimo anno. Del resto, lo aveva detto Sabatini a fine campionato, ripetuto Pallotta alla Gazzetta nell’intervista di giovedì e anche ieri a Roma Radio: «Rudi è il nostro allenatore, non ho mai parlato con nessun altro. Abbiamo solo discusso su come migliorare la squadra, parlando di come potevamo dargli una mano. Leggo e sento tante invenzioni».
LE STRATEGIE – Una mano a Garcia gli verrà data rinnovandogli profondamente lo staff. Via Paolo Rongoni (scelto dal tecnico), la preparazione atletica è stata affidata a Darcy Norman, che si avvarrà di un gruppo di lavoro e che avrà come figura intermedia anche Ed Lippie. E un aiuto dovrà arrivare dal mercato. «Sabatini ed io vogliamo sempre migliorare, puntiamo al 100%. Quando vengono commessi degli errori, li commettiamo insieme». Si stanno monitorando alcuni nomi già emersi, tra cui Banega, Bacca, Saponara (per la panchina), Konoplyanka, Digne, Bruno Peres ed Adriano. Dovrà lavorare su altro Alex Zecca, uomo di fiducia di Pallotta, chiamato ad aiutare Sabatini sulla ricerca dei giocatori. «Non sarà il nostro d.s. Sta creando un database su tutti i giocatori del mondo».
AMBIENTE DISORIENTATO – Poi Pallotta torna su alcuni temi trattati lungo la stagione, anche se con occhi diversi. «Io voglio sempre vincere, non abbiamo sempre dato tutto in allenamento e sul campo». Frase che ha fatto il giro delle radio romane, tanti tifosi si sono chiesti perché allora non sia intervenuto prima. Del resto Pallotta ha deciso di cambiare ruoli chiave in alcuni settori per i quali, a stagione in corso, aveva invece assicurato la massima efficienza. «Tutti sotto esame tranne Garcia: chi scrive queste stronzate?», aveva twittato il 21 aprile, salvo poi decidere di mandare via preparatore atletico e medico. Del resto, il 25 febbraio era stato lui a dire: «La Roma non ha problemi, tutte invenzioni dei media», tranne poi fare retromarcia in questi giorni. Esattamente come su Benatia («Non è mai stato in vendita, non ci sono trattative» il 30 luglio 2014, «Stava avvelenando lo spogliatoio, lo volevo fuori» l’8 settembre»). Insomma, spesso è capitato che lo sviluppo degli eventi sia stato diverso dalle previsioni di Pallotta. Di certo, Garcia sarà ancora l’allenatore. A meno di qualche colpo di scena.