(D. Stoppini) – Li immaginiamo così, appesi al telefono, ai messaggi whatsapp , giusto per capire il loro futuro, quello dell’allenatore, alla fine quello della Roma tutta. Seydou Keita, Radja Nainggolan, Kevin Strootman: c’è un centrocampo senza fissa dimora, adesso nella Roma. C’è il cuore di una squadra che è arrivata seconda, che oggi ruota solo intorno a Daniele De Rossi: il resto è fumo, nebbia, cielo nuvoloso.
QUI SEYDOU – Tempo incerto, in definitiva. Come quello sulla testa di Keita: nessuno come lui è legato a doppio filo alla conferma di Garcia sulla panchina della Roma. Con il francese confermato, è quasi naturale pensare che il maliano possa accettare l’offerta di rinnovo per un’altra stagione che da Trigoria gli hanno messo sotto il naso fin dallo scorso inverno, quando le bufere del 2015 non erano neppure immaginabili. Keita è (era?) un riferimento per Garcia, uomo di fiducia nello spogliatoio oltre che pedina preziosa in mezzo al campo. Il legame tra i due è forte, va persino oltre il fatto che allenatore e centrocampista condividano lo stesso procuratore, Pascal Boisseau. Senza la conferma di Garcia, Keita potrebbe riaprire l’agenda e magari rispondere a quei numeri di telefono che in modalità stalking lo rincorrevano, specialmente dalla Francia e dall’Inghilterra.
QUI RADJA – Stalking che vale pure per Nainggolan, al quale le offerte non mancano davvero. «Riusciremo a chiudere l’operazione», ha assicurato Walter Sabatini solo domenica scorsa. Ma il riscatto, come pure il rinnovo di contratto con la Roma, è ancora in alto mare. «Non posso mica comprarmi da solo», diceva il belga sabato della passata settimana. «Non sto cercando un trasferimento in un altro campionato — ha spiegato il centrocampista al sito inglese FourFourTwo —. Al mercato non ho mai pensato, la mia testa era solo alla qualificazione per la Champions. Tutto può succedere, ma alla Roma sono veramente felice».
QUI KEVIN – Felice sarebbe pure Strootman, anche solo di tornare a giocare. Ma sull’olandese nessuno può avere certezze, perché la cartilagine del ginocchio non si guarisce: semplicemente, il giocatore dovrà imparare a convivere con il problema fisico. La speranza è che tra un mese, per il ritiro di Pinzolo, Strootman possa essere in una condizione di forma accettabile, che gli consenta di allenarsi, se non al pari dei compagni, almeno sul campo. La Roma ha fretta di capire: cambia la faccia della squadra, con Kevin o senza.