(S. Boldrini / D. Stoppini) – Gli è toccato pure andare a Londra. Che se proprio potesse scegliere, Walter Sabatini non la metterebbe tra le prime 100 destinazioni dei suoi viaggi. E lì invece ha incontrato James Pallotta, presidente della Roma. Forse mai così presidente, mai così direttore di un’orchestra in cui si fanno fatica a trovare due strumenti in perfetta sintonia. E così succede che a Londra Pallotta, dopo aver messo metaforicamente all’angolo Rudi Garcia respingendo il suo auto-invito al vertice, abbia ricevuto tutta la squadra nell’albergo a due passi da Trafalgar Square: giornata piena con il d.g. Mauro Baldissoni, il Ceo Italo Zanzi, il fidato Alex Zecca, il d.s. Sabatini. Ma con quest’ultimo il presidente si è intrattenuto più a lungo, in un faccia a faccia dai toni decisi: alla fine del meeting il d.s. aveva l’aria piuttosto cupa.
NORMAN A TARQUINIA – Siamo alla resa dei conti, la partita di poker la comanda Pallotta. Che ha «sistemato» Garcia prima con una conference call durissima — raccontano che il francese sia uscito dal colloquio molto scuro in volto —, poi con l’intervista rilasciata alla Gazzetta . E ieri ha più o meno fatto lo stesso con il d.s., al quale è stato chiesto conto di un mercato insoddisfacente. Dal vertice esce un d.s. dai poteri più limitati: d’ora in avanti peserà molto la figura di Alex Zecca, che più di qualcuno vede addirittura come futuro possibile ds. Di sicuro, mentre Pallotta da un lato ha silurato il preparatore Paolo Rongoni — esonerato martedì —, uomo di fiducia di Garcia, dall’altro anche Sabatini vede pian piano andar via dalla Roma alcuni dei suoi uomini: ai medici Sisca e Colautti (che ieri ha ricevuto una telefonata del d.s.), ieri si è aggiunto il tecnico Aurelio Andreazzoli, ufficialmente dimessosi, in realtà spinto a lasciare. E in bilico c’è anche la posizione di Franco Chinnici, altro personaggio legato a Sabatini. Forse non è un caso, allora, che il nuovo preparatore atletico Darcy Norman abbia organizzato una convention a Tarquinia solo con gli uomini con cui dovrà lavorare la prossima stagione: presente Ed Lippie, oltre a un nutrizionista in arrivo dalla Exos, alcuni fisioterapisti, il preparatore Luca Franceschi e il medico Del Vescovo, promosso dalla Primavera, che andrà in panchina.
CONTATTATO EMERY – Seduto di fianco a quale allenatore, resta una storia ancora da scrivere. Perché tutte le decisioni sullo staff sono passate sopra la testa di Garcia, che ieri era al lavoro a Trigoria insieme al tattico Beccaccioli. Il tecnico è di fatto depotenziato: è rimasto sorpreso dalle parole di Pallotta, che gli rimprovera tra le altre cose di aver parlato in pubblico, per poi di fatto venir ripagato con la stessa moneta. Ogni ora che passa, più che rafforzare la posizione di Garcia, la indebolisce. Non è un dettaglio, allora, che nelle ultime ore il tecnico francese abbia avviato una sorta di sondaggio con gli uomini più «pesanti» dello spogliatoio, per tastare il polso della squadra nei suoi confronti. Il quadro è chiaro, ma nessuno vuole fare la prima mossa, perché c’è un contratto fino al 2018 di mezzo. Tra l’esonero e le dimissioni ci sono oltre 15 milioni di euro lordi. Non si può neppure escludere che la frattura si ricomponga e che Garcia accetti tutte le decisioni del club. E allora ecco perché prendono corpo i sondaggi con altri allenatori. Con Pochettino, ad esempio. Ma più concretamente con Emery, contattato nelle ultime ore. E con Montella, per il quale di colpo sembrano superabili le divergenze con l’attuale dirigenza, le stesse che portarono al mancato matrimonio del 2012. In pista c’è anche il solito Mazzarri, che però non ha mai entusiasmato Sabatini. Nel sottofondo c’è pure il mercato: Gervinho si sta convincendo ad accettare l’Al Jazira, in entrata piace il nigeriano del Carpi Mbakogu. Oggi, in ogni caso, Trafalgar Square tornerà ad essere «solo» una splendida location londinese. I dirigenti tornano a Trigoria: possibile un incontro con Garcia. Pallotta è invece dato in arrivo la prossima settimana. Magari per completare il puzzle.