(M. Cecchini) Casa dolce casa, nostalgia canaglia, erba di casa mia. Mettete insieme tutti i luoghi comuni sull’argomento «ritorno», shakerate bene e servite possibilmente in fretta: sarà il modo migliore, probabilmente, per capire lo stato d’animo di Ciro Immobile in vista della prossima stagione. Fino a ieri era solo una robusta voce di fondo, ora invece ad uscire allo scoperto è proprio lo stesso attaccante che, parlando del suo possibile ritorno in Italia, dice chiaro: «Non è fantacalcio».
CONTATTO La Roma si è mossa sull’attaccante già da un mese, da quando cioè la dirigenza ha incontrato il manager del giocatore, Alessandro Moggi. Ovvio però che il Borussia Dortmund sia un top club, e così il prezzo fissato non è a saldo. Ovvero, pur essendo stato pagato circa 20 milioni, per ammortizzarlo ha fissato l’asticella a 15 milioni. Una cosa è sicura: Immobile avrebbe piacere di tornare in Italia, in piena sintonia – da questo punto di vista – con la moglie, l’abruzzese Jessica Melena. «C’è sempre la possibilità di un mio ritorno ma dobbiamo aspettare – ha aggiunto ieri a Sky –. Al Borussia è arrivato un nuovo allenatore con cui dovrò parlare. Adesso siamo all’inizio del mercato ed è ancora un po’ presto, però sono stato accostato a tanti grandi club italiani e questo fa sempre piacere». Passo indietro. Il nuovo allenatore del club tedesco, Thomas Tuchel, alle domande sul futuro di Immobile ha già risposto così: «Può restare, avrebbe una nuova chance con me, come tutti quelli interessati al cambiamento e hanno voglia di farne parte. I giocatori devono mettere da parte l’ego e giocare per la squadra, anche se per qualche campione si può fare un’eccezione, a patto che la squadra non venga usata per mettersi in mostra».
IL VERTICE Non sembra il caso di Immobile, che infatti è stato sondato anche da altri club italiani: Fiorentina, Milan, Napoli e anche Lazio. L’azzurro comunque ha ragione quando dice che al momento è prematuro sbilanciarsi. Una cosa è certa, l’ingaggio dell’attaccante è abbordabile (circa 2,5 milioni ma con bonus importanti) e quindi l’operazione è fattibile. Ma non è tutto definito. Infatti a Trigoria – dove ieri si è tenuto un vertice fra Baldissoni, Sabatini e Zanzi – Immobile non è (ancora) considerato un attaccante top a livello europeo. Non a caso la stessa Roma aveva sondato il Borussia Dortmund per Aubameyang — che piace di più però è valutato 25 milioni — e radio mercato fa ancora nomi magnifici come lo spagnolo Diego Costa (Chelsea) e il celebratissimo colombiano Bacca (Siviglia), il cui manager Sergio Barila ha detto: «Diverse squadre sono interessate. Carlos è attaccante valido per un top team. La Roma è un top team, ma stimiamo tutte le squadre». Generico quanto basta per una punta assai costosa.
CIAO GERVINHO Probabile che questo episodio resti per lui fra i brutti ricordi romani, perché Gervinho – dinanzi a un possibile raddoppio d’ingaggio – oggi è pronto a salutare e andare all’Al Jazira. È tutto pronto per il contatto diretto fra la Roma e il club arabo che, se si confermeranno le indiscrezioni che lo vogliono pronti a pagare 14 milioni per l’ivoriano, lo porteranno a casa fra squilli di tromba, tranne che forse da parte di Garcia. A pensarci bene, questa è una somma assai vicina a quella richiesta dal Dortmund per l’attaccante napoletano. Titoli di coda su Dani Alves, in scadenza di contratto col Barcellona. Dalla Spagna si dice che anche la Roma sia iscritta all’asta, ma il brasiliano chiede circa 6 milioni d’ingaggio e strizza l’occhio al Milan. A queste cifre, assai difficile che arrivi.