(L. Bianchini) – Il playmaker ha il dovere morale di conoscere i compagni. Deve sapere chi vuole la palla sulla corsa e chi la preferisce sui piedi, chi chiede palla quando è libero e chi la vorrebbe anche in mezzo a Maldini, Puyol e Sergio Ramos. Federico Viviani è il playmaker più playmaker dell’Under e prima di partire per la Repubblica Ceca si è prestato a un test: per 10 minuti ha cambiato lavoro, è diventato la guida turistica dello spogliatoio. Questa è l’Under 21 secondo Federico.
Domanda facile: chi è il più serio del gruppo?
«Rugani».
E il più fuori di testa, nel senso buono?
«Questa è difficile. Benassi e Berardi alla pari».
Chi corre di più in campo?
«Sturaro».
E di meno, tra partita e allenamento?
«Bella lotta! Ce la giochiamo io, Berardi, Baselli e Romagnoli».
C’è qualcuno che ha meno fisico di Viviani?
«Nooo, impossibile».
E qualcuno che parla peggio l’inglese?
«L’inglese non lo parla bene quasi nessuno. Lo sa Trotta che ha giocato in Inghilterra e qualcun altro, poi basta. Il problema è che uno dei 23 non parla neanche l’italiano…».
Si può dire chi ha più donne?
«Impossibile, è fidanzato».
Termini tecnici. Il più coatto, come si dice a Roma?
«Izzo per distacco».
E il più fighetto, come si dice a Milano?
«A Bernardeschi piace vestirsi in quel modo».
Finale con la specialità della casa. Chi tra i 23 non farebbe mai gol su punizione?
«Tra chi prova seriamente a tirarle, Belotti. Dai Belo, non fa per te».
Semifinale dell’Europeo, punizione per l’Italia all’89’, tira Viviani. Dove calcia?
«Sopra la barriera, a giro. Oppure sotto: se loro saltano…» .