(A. Abbate) – Lotito va a processo: 80 giorni d’indagini e 40 di proroga, riunione fiume giovedì fra Palazzi e i suoi collaboratori, il deferimento è pronto. Verrà consegnato martedì con la “pena” al Superprocuratore Cataldi, ma la notifica dovrebbe slittare al 25 giugno, in modo da consentire alla Procura Federale un ultimo incontro coi pm di Napoli per scrivere le conclusioni del rinvio a giudizio di Lotito, almeno per violazione dell’articolo 1 delle Noif (principi di lealtà e correttezza). Come richiesto dal presidente del Coni Malagò, la giustizia sportiva prima di quella penale, dove il presidente di Lazio e Salernitana è indagato per tentata estorsione in un’inchiesta nata dalla telefonata registrata dall’ex dg dell’Ischia Iodice. Nel mirino degli inquirenti una cassaforte di 22 milioni, più o meno, versato dalla Lega A – tra contributi diretti e Fondazione – alla Lega Pro. Per questo a Napoli vogliono anche approfondire i rapporti Lotito-Beretta e il flusso di elargizioni fra gennaio e febbraio scorso. A Via Campania sentite una quindicina di società di Lega Pro sulle “pressioni” ricevute da parte di Lotito. Il Gubbio avrebbe incontrato Lotito e ora sarebbe dalla sua parte: in cambio ha chiesto aiuto per il ripescaggio e tre rinforzi. Malagò vorrebbe che, se condannato, Lotito si dimettesse subito da consigliere federale, ma il numero uno della Lazio pronto a resistere sino all’ultimo grado di giudizio.