(U. Trani) Pure Immobile, almeno a sentirlo parlare da Firenze, partecipa alla trattativa: l’attaccante azzurro vuole tornare in Italia e la Roma gli andrebbe a genio. Cosi come per la società giallorossa sarebbe la soluzione ideale: con i milioni di Gervinho, ecco l’uomo che garantisce la doppia cifra. Operazione, economicamente (Financial Fair Play) e tecnicamente (prima o seconda punta insieme), ineccepibile. Sabatini, non a torto, vorrebbe risolvere in modo diverso il mal di gol (18 gol in meno in campionato di un anno fa). Se fosse per lui prenderebbe, sempre dal Borussia Dortmund, l’esterno Aubameyang, avvicinato già in passato, e il centravanti Bacca.
La Roma, come la vorrebbe il ds, sarebbe più completa. Perché Immobile, pur essendo stato 2 volte capocannoniere (in B con 28 gol nel Pescara, in A con 22 reti nel Torino), non sembra il centravanti d’area che manca nell’assetto giallorosso. Pure se ha le caratteristiche giuste e moderne (contropiedista e opportunista). E se sono okay il prezzo (15 milioni), l’ingaggio (2 milioni) e l’età (25 anni). Ma Dzeko, come suggeriscono Garcia e Pjanic, sarebbe più appropriato. Anche Bacca. Il primo ha lo stipendio alto, l’altro il cartellino caro. Ma uno dei due farebbe la differenza. E con Immobile accanto. Perché la Roma, per essere competitiva in Italia e in Europa, dovrebbe prendere due nuovi attaccanti. Complementari. Soprattutto se parte Gervinho e a seguire si incasseranno milioni dalle cessioni di Doumbia, Destro e Ljajic. Il bilancio non ne risentirebbe: 2 (anche ingaggi) al posto di 4. Ma la rosa sì.