(U. Trani) – Sabatini, quando la scorsa settimana ha parlato con Cordoba, è stato sincero. «Ci dovete aspettare. Perché, prima di chiudere con voi, dobbiamo mettere a posto alcune situazioni». Al manager di Bacca, insomma, ha chiesto tempo e pazienza, la stessa che i tifosi della Roma devono avere prima di conoscere il nuovo centravanti. Al suo interlocutore, con il quale ha trovato più o meno l’accordo sull’ingaggio, il ds giallorosso non ha spiegato quali operazioni avrebbe dovuto concludere. Di sicuro non erano le comproprietà di Bertolacci e Nainggolan. «Bisogna cedere qualcuno, in quel reparto siamo in tanti». Il riferimento, nel colloqui con l’ex difensore interista, era ovviamente all’attacco. Che sarà nuovo di zecca (o quasi) proprio perché sono previste diverse partenze. Sicura è quella di Gervinho, entreranno nel forziere di Trigoria 13 milioni più bonus, all’Al Jazira. Abbastanza scontate pure le altre: Destro, di rientro dal Milan e pagato 16 milioni, Doumbia, anche lui costato 16 milioni, e Sanabria, da usare come contropartita tecnica anche perché per prenderlo sono stati spesi 4,9 milioni (e prima o poi andranno aggiunti 7 di bonus). Sono in bilico anche Ljajic, investimento di 11 milioni più 4 di bonus (la Fiorentina avrà il 20 per cento della plusvalenza se ci sarà), e Ibarbo, ricevuto in prestito per 2,5 milioni a gennaio dal Cagliari che ha fissato a 12,5 milioni la cifra per il riscatto. Il colombiano resterà solo con il rinnovo del prestito, il serbo se non arriverà un altro esterno offensivo. Confermati, al momento, solo Totti e Iturbe.
PARTENZE OBBLIGATE Cedere e non svendere. Sabatini non si può permettere, considerati gli step imposti dal Financial Fair Play, pericolose minusvalenze. Così ha pronta la strategia per rendere meno dolorose alcune dismissioni: Doumbia e Destro, se non riuscirà a ottenere le cifre pretese, partiranno in prestito oneroso. Ecco perché le trattative per i due attaccanti non sono ancora entrate nella fase decisiva. Più facile piazzarli all’estero. Ma l’ivoriano ha detto no al trasferimento in Cina e l’italiano è contrario a spostarsi in Premier o in Bundesliga. L’intenzione del ds è di non farli partire per Pinzolo. Ma, per ora, la partecipazione dei due al ritiro non è si può escludere.
PISTE APERTE Bloccato Bacca, con ingaggio da 3 milioni a stagione. Ma non solo lui. Negoziazioni in corso anche per Aubameyang (offerti a febbraio 12 milioni) e Immobile (contatti con l’agente Moggi jr) del Borussia Dortumund, per Benteke dell’Aston Villa che pretende 40 milioni e per Lukaku (indicato da Garcia e assistito da Raiola) dell’Everton che ne chiede 35. Sabatini ha quindi ripetuto più volte in questi giorni, e ad altri interlocutori, lo stesso discorso fatto a Cordoba. Non ha mai scartato nemmeno Luiz Adriano e Dzeko e, nel weekend, ha riprovato per Jackson Martinez che ha poi scelto l’Atletico Madrid. Non potendo ancora risolvere il primo problema della Roma (7° attacco della serie A), il ds gioca su più tavoli. Se volesse acquistare subito il colombiano del Siviglia, dovrebbe solo pagare la clausola da 30 milioni. Se non lo ha fatto è per 2 motivi: 1) deve comunque fare cassa con la cessione di Doumbia e Destro; 2) sa che il prezzo di Bacca, alla fine, sarà inferiore (non più di 22-23 milioni), per la promessa fatta l’anno scorso dal club spagnolo al giocatore (sconto sulla clausola, in caso di offerta di un grande club).
SOGNI D’ORO «Non abbiamo problemi, possiamo prendere anche Higuain o Dzeko». Pallotta, la settimana scorsa, ci ha messo la faccia. Il presidente giallorosso non si tirerebbe indietro se avesse la chance di arrivare all’argentino o al bosniaco. Il Napoli non sventola a caso la clausola da 80 milioni per Higuain: De Laurentiis ha capito che il centravanti cerca il divorzio. Il presidente partenopeo spera di ripetere quanto accaduto con Cavani. Che gli ha permesso, andando al Psg che lo pagò 64 milioni, di prendere proprio l’argentino e di completare il mercato. La Roma, tra le varie opzioni, sta cercando di capire se Destro e Ljajic possano interessare a Sarri. I procuratori sono al lavoro. L’attesa di queste ore può aprire scenari che spesso vengono considerati impossibili.