(E.Menghi) – I sassolini nella scarpa non li aveva solo Garcia. Anche De Sanctis ha voluto dire la sua e – a differenza del suo allenatore – si è messo tra i primi responsabili della stagione deludente: «Nessuno è stato all’altezza. L’aver raggiunto il secondo posto vincendo il derby dà soddisfazione ai tifosi, ma avremmo dovuto avere qualche punto in più e fare meglio in Coppa Italia e in Europa League. Il bicchiere è mezzo vuoto e la responsabilità è innanzitutto dei giocatori. Dal punto di vista della continuità economica, questo piazzamento garantisce alla Roma un futuro solido e non è da sottovalutare».
Il futuro di Morgan è nella capitale, ma la società sta cercando un nuovo portiere: è stato offerto e piace Roberto Jimenez dell’Olympiacos. Per ora solo un interessamento (pure dell’Inter, se Handanovic non rinnova), anche perché il mercato è in stand-by in attesa del meeting di Londra: ieri c’erano solo Pallotta e gli uomini della Raptor, oggi salgono i dirigenti e domani Garcia.
Roberto ha una clausola fissata a 6 milioni, ma il club greco potrebbe accontentarsi di 4, quelli spesi per prenderlo dall’Atletico Madrid. Skorupski dovrebbe andare via in prestito: «È fortissimo – assicura De Sanctis – Nainggolan? Ha voglia di restare. Io non sono eterno ed è giusto che la Roma si guardi intorno». Poi difende Garcia: «Dopo la gara con la Juve, ci sono state delle dichiarazioni forti, in primis di Totti («dovrebbero giocare un campionato a parte, arriveremo ancora secondi», ndc). Mettetevi nei panni dell’allenatore, doveva lanciare un segnale. La Juve è la squadra più forte in Italia e vince regolarmente. Spero anche la Champions».
La Roma non è riuscita a competere con i bianconeri e De Sanctis, dopo aver fatto penitenza, distribuisce altre responsabilità: «Una serie di componenti non ha funzionato, la società ha capito e prenderà delle decisioni che miglioreranno tutto il contesto Roma: squadra, staff tecnico e medico». I cambiamenti sono in corso, dal nuovo preparatore Norman al responsabile medico (forse McKean dei Celtics), passando per il team manager (Zubiria al posto di Scaglia). «C’è bisogno- conclude a Tiki Taka – di gente con entusiasmo. Bilanci e fatturati non tolgono a nessuno l’ambizione». Pjanic scommette su Garcia: «È un vincente e lo è anche Dzeko: mi piacerebbe averlo vicino. Benatia? Forse tornerà, nel calcio non si sa mai».