(A. Austini) – Altro che lunedì di riposo. A Trigoria la festività di San Pietro e Paolo si è riempita di lavoro, causa imminente chiusura del bilancio. Tra affari saltati, altri conclusi e uno, il più importante del momento, che registra passi in avanti concreti. Da un paio di settimane la Roma ha strappato il «sì» di Edin Dzeko : pronto un quinquennale per il centravanti sul quale «spalmare» i quasi 20 milioni garantiti dal suo attuale contratto in scadenza nel 2018 firmato l’estate scorsa col Manchester City. Il bosniaco, nonostante le smentite obbligate del procuratore, è in parola con i giallorossi e ora attende l’eventuale accordo tra le due società. Tutt’altro che scontato. In Inghilterra ragionano in sterline e i 18-20 milioni di euro messi in preventivo dalla Roma difficilmente basteranno. Così come appare complicato inserire nell’operazione Ljajic .
Ma Sabatini non molla l’osso, considera Dzeko il più forte tra i centravanti sul mercato ( Lukaku la prima alternativa) e si è affidato alla mediazione di un agente, segnalato ieri in Inghilterra, per abbassare il prezzo del cartellino. Nel frattempo al «Bernardini» si è pensato a sistemare le cessioni. Oggi si chiude il bilancio, la gestione ordinaria è in perdita per circa 40 milioni e la Roma, obbligata dall’Uefa a un «rosso» di massimo 30 milioni nel biennio, ha bisogno di contabilizzare un utile straordinario, inserendo le cessioni che compensano a livello economico le spese per le comproprietà e porteranno benefici finanziari nei prossimi esercizi .
L’operazione riuscirà a metà. Ufficializzata la mega-vendita di Bertolacci al Milan (20 milioni di euro «puliti» senza bonus), si è improvvisamente arrestata la partenza di Gervinho verso l’Al Jazira. Era tutto pronto: documenti già scritti, valutazione 13 milioni di cui 12.6 alla Roma pronta ad accollarsi la metà del premio di solidarietà da versare ai primi club del ragazzo, contratto quadriennale per il giocatore da 4.5 milioni netti più premi. E invece, a quanto pare, Gervinho ha aggiunto altre richieste definite «oscene» dalla società di Abu Dhabi che si è tirata indietro. «Per noi – spiega una fonte dell’Al Jazira – è meglio chiamarsi fuori, piuttosto che continuare a trattare con un giocatore che potrebbe crearci problemi». Vani i tentativi dei mediatori coinvolti nell’affare di riaprire il discorso, Sabatini a metà mattina ha chiuso i contatti. E ora si ritrova a gestire un giocatore sgradito alla piazza e che ha creato non pochi mugugni nello spogliatoio per le concessioni avute da Garcia e dalla società. Ma da quest’anno non saranno ammesse deroghe per nessuno.
Si era bloccata anche la trattativa col Monaco per Destro. Accordo saltato in mattinata, poi una nuova telefonata da Montecarlo e, a sorpresa, intesa raggiunta in poche ore. Il club francese ha accettato di impegnarsi da subito all’acquisto a titolo definitivo dell’attaccante per una cifra vicina ai 12 milioni utilissimi alla Roma per il bilancio. A quel punto è scattata la corsa contro il tempo: Destro è in vacanza a Bora Bora, serve la sua firma sul contratto col Monaco (ancora da limare) per chiudere l’affare entro oggi. Fatta, invece, per Viviani al Palermo: 4.5 milioni ai giallorossi che mantengono un’opzione di riacquisto. Idem per Pellegrini, in procinto di passare al Sassuolo dove finirà anche Politano dopo il rinnovo con la Roma. Per Holebas al Watford manca ancora l’assenso del greco.
Senza di lui serviranno due terzini a sinistri: quello di «scorta» potrebbe essere il francese Haidara del Newcastle, già inseguito in passato. Il titolare non è stato ancora individuato, resiste, tra le tante, la candidatura di Adriano del Barça. A vuoto, per ora, i tentativi di Mihajlovic di portare il «ribelle»Romagnoli a Milano.