(F. Balzani) Stasera la Roma e Gervinho saranno più ricchi. Merito di Ammar Bashir, il presidente di Al-Jazira (il club di Abu Dhabi) che dopo aver trovato ieri a Parigi l’accordo con l’ivoriano oggi sarà accolto a Trigoria per chiudere una trattativa cotta e mangiata in poche settimane. Impossibile dire no alla maxi-offerta araba: otto milioni a stagione al giocatore, 14 alla Roma. Una manna dal cielo considerando che Sabatini otterrà l’ennesima plusvalenza (rispetto agli 8 milioni sborsati due anni fa) al termine della stagione meno prolifica della carriera di Gervinho passato da eroe della stagione dei record a cedibile senza rimpianti.
Oltre al rendimento scadente degli ultimi mesi è pesato il clima di gelo tra l’ivoriano e il resto del gruppo tra maxi-ritardi, infortuni in nazionale e trattamenti speciali da parte di Garcia che dovrà dire addio al suo pupillo (57 presenze e 11 gol in giallorosso). Il tecnico potrebbe consolarsi con Cuadrado. Il colombiano è in cima alla lista di Sabatini, ma l’unica formula per portarlo a Roma è quella del prestito oneroso con diritto di riscatto. Il Chelsea ci sta pensando mentre Konoplyanka (su cui c’è anche la Lazio) e Ayew restano in stand-by. Prima vendere e poi comprare sarà d’altronde il leit motiv della campagna acquisti. Con i 15 milioni incassati dalla cessione di Gervinho, infatti, la Roma potrà riscattare Nainggolan sul quale nelle ultime ore si è mossa l’Inter. Domani è atteso l’incontro decisivo tra Sabatini e il ds sardo Capozucca. Nella quota entrerà anche il riscatto di Astori e il rinnovo del prestito di Ibarbo.
Solo successivamente la Roma proverà l’assalto al bomber. Nei pensieri di Sabatini circola con sempre maggiore insistenza il nome di Bacca. «La Roma è un top club, ma bisogna aspettare prima di prendere decisioni», ha detto ieri l’agente della punta del Siviglia che ha una clausola di 30 milioni. Nelle ultime ore è circolata con forza anche la candidatura di Immobile che potrebbe arrivare a prescindere da Bacca se la Roma riuscisse a vendere (bene) anche Destro, Ljajic e Doumbia. «Il mio ritorno in Italia non è fantacalcio, ma prima dovrò parlare col nuovo allenatore. Quest’anno ho giocato poco». Il Dortmund è disposto a cederlo per 15 milioni e sulle sue tracce si è mosso pure il Napoli. Lui preferirebbe la Champions così come Van Persie che si è offerto alla Roma trovando però il rifiuto del club. Per la panchina occhi su Mbakogu del Carpi. E Garcia? Il francese preferirebbe Dzeko o Benteke, ma dovrà arrendersi. La situazione, nonostante la conferma di Pallotta, potrebbe precipitare da un momento all’altro e non è un caso il fatto che Montella abbia preso tempo con la Fiorentina, mandando su tutte le furie Della Valle.