La resa dei conti per i 130 indagati nell’inchiesta della Procura di Cremona raggiunti dall’avviso di chiusura delle indagini dovrebbe arrivare a giorni. Tra questi vi è anche il ct della nazionale Antonio Conte che potrebbe figurare nella richiesta di rinvio a giudizio che il procuratore Roberto di Martino si appresta a depositare, qualora il magistrato non fosse stato convinto delle argomentazioni del tecnico che nelle settimane scorse, con corpose memorie, aveva respinto le accuse. Per gli altri la richiesta di processo è pressochè scontata e per parecchi di loro è ipotizzata l’associazione a delinquere, mentre a Conte è contestata solo la frode sportiva. È il caso dell’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni e dell’ex bomber della Nazionale Beppe Signori che furono anche arrestati all’inizio dell’inchiesta. Conte, qualora arrivasse la richiesta di un rinvio a giudizio potrebbe chiedere il giudizio immediato, senza passare dall’udienza preliminare mentre il suo avvocato, Leonardo Cammarata è certo del fatto che ci sarebbero tutte le ragioni per un’archiviazione e, nelle memorie difensive, aveva sviscerato numerosi argomenti a favore: agli atti dell’inchiesta, a suo avviso, c’è «la prova positiva» del fatto che Conte «nulla fece di quanto in suo potere» per assecondare le combine. «In Novara-Siena – scrive l’avvocato – non fece giocare Carobbio, (l’unico giocatore della sua squadra che nell’ipotesi di accusa che si era accordato con l’organizzazione criminale) e in Albinoleffe-Siena, secondo quanto riferito da Coppola (ex portiere del Siena), spronò la squadra e decise di far giocare i giocatori più motivati». In difesa del ct azzurro si schiera il presidente della Figc, Carlo Tavecchio: «In questo paese abbiamo le garanzie per tutti e ci sono per Conte. Il rinvio giudizio non è una condanna». Il numero uno del calcio italiano va oltre, ‘blindà il ct: «Dimissioni di Conte? Ci ho parlato questa mattina e non ci sono novità: resta al suo posto rispettando il contratto». Tavecchio poi, in una conferenza stampa con il procuratore federale Stefano Palazzi e il presidente della Lega di Serie B Andrea Abodi si è scagliato contro i corrotti: «Dobbiamo scacciare tutti i mercanti dal tempio. È la cosa più importante. Senza equivoci e problemi». «Il presidente della Figc – ha aggiunto – si avvarrà delle sue prerogative per velocizzare l’espletamento delle procedure processuali nel rispetto dei tempi del campionato».
Nella memoria dei difensori di Antonio Conte, in merito al calcioscommesse, si legge che negli atti: “C’è la prova positiva del fatto che Antonio Conte nulla fece di quanto in suo potere per assecondare le combine“.
Fonte: Ansa