(L.Valdiserri) – Succede che la Roma «vera» – per quanto possa essere vera una squadra senza De Rossi, Manolas, Ljajic, Pjanic, Nainggolan, Torosidis, Romagnoli e gli acciaccati Strootman e Florenzi – perda 1-0 nel primo tempo contro il Gyor (serie B ungherese). E che la Primavera, rafforzata da Paredes e Destro, faccia 1-1 con lo stesso avversario nel secondo. Lo ha notato anche Rudi Garcia: «Io odio perdere e, anche se la squadra era stanca, si doveva fare meglio. I giovani hanno dato tutto e questo mi è piaciuto. Porterò qualcuno di loro in Australia». È solo calcio d’estate e sarebbe ingiusto partire con i processi, però tre punti sono sotto gli occhi di tutti e meritano un approfondimento anche se siamo a luglio. La Roma continua a prendere gol in fotocopia, tipo il primo di ieri: imbucata tra i due centrali, lasciati senza protezione. Castan ha chiarito: «Anziché protestare con l’arbitro per un fallo non fischiato bisogna essere più cattivi, e fare le cose semplici». Il rapporto con la curva si prospetta molto delicato per la prossima stagione. Ieri, al 15’ del primo e secondo tempo, con puntualità svizzera, è partito il coro «Pallotta pezzo di m…». Ironia verso i giocatori: «Vinceremo il tricolor», «Resteremo in serie A», «Ci vuole allenamento». «Un tiro in porta, vogliamo un tiro in porta». E due striscioni: «Gervinho Mocio Vileda» e «Stagione 2015-2016, 11 atleti in campo?».
Il mercato ha portato finora solo Iago Falque e Garcia ha chiesto tre rinforzi: un portiere (Romero?), un terzino sinistro (Baba o Adriano), un centravanti (Dzeko). Senza vendere nessuno dei pezzi pregiati, compresi Ljajic e Romagnoli. Altrimenti, mentre le avversarie migliorano, la Roma rischia di peggiorare. Il tempo per rimediare c’è, ma bisogna farlo con pedine davvero valide.