(C. Zucchelli) Al ragazzo, evidentemente, piace fare le cose in grande. Basti pensare che qualche settimana fa Wojciech Szczesny ha radunato una cinquantina di amici e ha organizzato la proposta di matrimonio per la fidanzata Marina (cantante ucraina ma cresciuta in Polonia) con un flash mob a 5 stelle. Cinque stelle, ovviamente, era anche il solitario di Tiffany a corredo, ma d’altronde per uno che in Thailandia passeggiava portando al guinzaglio una tigre, un diamante più o meno grande non può essere un problema.
PREDESTINATO – Ama gli eccessi, l’uomo che si giocherà il posto da titolare con De Sanctis nella Roma, e questo forse ne ha frenato l’ascesa: figlio d’arte (anche suo padre Maciej è stato un portiere) veniva considerato uno dei più promettenti a livello europeo tanto che nel 2006, a soli 16 anni, l’Arsenal lo convinse a lasciare il Legia Varsavia. Tre anni in Academy, poi la prima panchina coi grandi a 19 anni e il posto fisso a 21, con esordio in Champions contro il Barcellona. Un predestinato che però porta il peso di essere stato il primo portiere dell’Arsenal a subire 8 gol in una singola partita, contro il Manchester United.
ROCKY – Fisico possente ma molto agile (1.96 per 76 kg), quando ha voglia di allenarsi duramente si sottopone a sedute supplementari e se i compagni non lo aiutano coinvolge i ragazzini delle giovanili. E non disdegna di lavorare con la musica: sembra che una volta mezzo centro sportivo dell’Arsenal sentisse risuonare la colonna sonora di Rocky perché lui aveva deciso di caricarsi così. Ventinove presenze complessive nell’ultima stagione, ma 181 con i Gunners (a cui si sommano le 28 al Brentford dove ha giocato un anno in prestito) ha personalità, esperienza e talento. Ed è ancora giovane, visto che a 25 anni ne può garantire almeno 10 stagioni ad alto livello. Magari facendosi notare solo per la sua esuberanza in campo e non fuori, flash mob matrimoniali esclusi.