(F. Licari) Corsi e ricorsi storici: anche al sorteggio per Corea-Giappone 2002 l’Italia era in seconda fascia. Evitati i pericoli Spagna e Germania, scrisse la Gazzetta, ecco la Romania, oggetto del desiderio tra le teste di serie. Il gruppo — vinto senza troppi patemi — comprendeva anche Lituania, Ungheria e Georgia. Il c.t. Conte, arrivato ieri sera a San Pietroburgo, metterebbe la firma per un esito così oggi al Konstantin Palace: Romania, Ungheria (o Grecia), Far Oer, Moldova e Andorra farebbero dimenticare la retrocessione in B, causa ranking Fifa (siamo diciassettesimi a luglio, forse ad agosto guadagneremo una posizione). Il rischio invece è incrociare un girone terribile con Spagna (o Germania), Polonia (o Svezia), Turchia (o Israele), Cipro e Georgia. E con un solo posto a disposizione.
LOTTA IN EUROPA Giochi geopolitici, infatti, riservano alle 52 europee (54, ma la Russia è ospitante e Gibilterra non riconosciuta) soltanto 13 accessi alla fase finale. Il secondo posto significa playoff (e la peggior seconda dei 9 gruppi resta a casa). Non si scherza, insomma, tutto il contrario dell’Europeo a 24 squadre dove è più difficile restar fuori. Chissà quanto Conte sarà spettatore interessato: un bel risultato in Francia, però, getterebbe le basi per un investimento mondiale con vista sul 2018. Mai dire mai.
TECNOLOGIA Nelle qualificazioni, se la squadra ospitante ha la struttura pronta, può essere usata la tecnologia sul gol fantasma. Come al solito i c.t. devono comunicare una lista di 50 nomi un mese prima del debutto nel gruppo. Obbligatoria la stretta di mano anche dopo il 90’. E, meglio ricordarlo in anticipo per non stupirsi dopo, in caso di pari punti la differenza gol sarà il primo criterio. L’Italia, come le altre «grandi», sarà in un gruppo da 6 squadre. Qualificazioni europee con diritti centralizzati, date e orari fissi, come in Champions League.
ALTRI CONTINENTI La zona mondiale con più squadre dopo l’Europa è l’Africa: 5 posti nella fase finale. Sudamerica e Asia hanno diritto a 4,5 posti; il Nordamerica a 3,5; l’Oceania a 0,5. I decimali significano che un posto è in gioco nei due spareggi intercontinentali di novembre 2017. In realtà le qualificazioni sono già cominciate, in alcuni continenti, a marzo, con «pre-preliminari»: dureranno 32 mesi, per un totale di 851 gare (erano state 820 verso Brasile 2014). Sempre record. Ma i grandi sponsor — Visa, McDonald’s e Coca Cola — hanno avvisato ieri la Fifa: servono riforme e cambiamenti. O potrebbero abbandonare il giocattolo.
ITALIA SOLO 7 K.O. Secondo le statistiche della Fifa, l’Italia è la prima nazionale che entrerà nel giro di quelle che hanno giocato 100 partite di qualificazione. Tra le europee ci sono già Portogallo. Repubblica Ceca, Lussemburgo, Irlanda, Belgio, Nord Irlanda e Svizzera. Finora siamo a quota 97 (in 14 edizioni: spesso le abbiamo saltate in quanto campioni oppure padroni di casa). Con un bilancio di 67 successi, 23 pari e appena 7 sconfitte, 200 gol fatti e 60 subiti. Soltanto la Germania, 2 sconfitte, ha fatto meglio tra le big.