L’unico nuovo acquisto della Roma presente a Pinzolo si sta rivelando la vera sorpresa del ritiro. Con tanta grinta, tecnica e corsa, Iago Falque sta fugando ogni dubbio sorto attorno al suo acquisto. I 13 gol e i 5 assist messi a referto dallo spagnolo la scorsa stagione con la maglia del Genoa non sono bastati per evitare iniziali critiche, tipiche dell’ambiente romano, più propenso a giudicare nome e provenienza piuttosto che dati e caratteristiche. Il curriculum prima della sua esperienza al grifone non è certamente da star, ma si sa, ogni giocatore e sportivo in generale prima di emergere ha bisogno di trovare una sua dimensione, preludio al grande salto.
Una sua caratteristica che salta subito agli occhi è la facilità e la precisione nel tirare. Nelle esercitazioni tattiche infatti lo spagnolo riesce la stragrande maggioranza delle volte ad inquadrare la porta, mandando il pallone dello specchio. Quello che colpisce è la voglia vera e propria di provare la conclusione appena ne ha la possibilità, anche da fuori area, caratteristica che manca agli arcieri romanisti, più propensi ad entrare in porta con tutto il pallone. Abile nel fraseggio, detta spesso anche il passaggio proponendosi nello stretto e riuscendo ad uscire da situazioni intricate con lucidità e facilità.
Non solo questo però. Nel lavoro atletico agli ordini di Norman è sempre uno dei più brillanti e motivati, tanto da meritarsi più volte i complimenti sinceri del preparatore canadese. Negli allenamenti di potenziamento esplosivo mostra un’ottima tonicità ed esplosività muscolare, che lo rendono abile nel saltare l’uomo nello stretto ed imprevedibile nel dribbling. Anche nel lavoro aerobico (resistenza) risulta essere uno dei migliori. Oggi nell’esercitazione sui 1500 metri è stato senza dubbio il migliore, riuscendo a tenere un ritmo alto ma costante per tutta la durata della prova.
A livello di affiatamento con il gruppo, l’amicizia più forte sembra esser stata stretta in particolare con Sanabria e con gli argentini. Ci sarà tutta una stagione da vivere, magari non da protagonista assoluto, ma da ottimo gregario che nei momenti di difficoltà può fare la differenza e trascinare il gruppo. Le sue ambizioni sono state chiare sin da subito (“Una squadra come la Roma deve pensare solo a vincere. E io sono venuto qui per questo. Per vincere”) e anche Garcia e Iturbe ne hanno lodato l’acquisto. Non resta che attendere il verdetto insindacabile del campo, ma le premesse sono senza dubbio eccellenti.
Giovanni Parisi