(S. Carina) Si ricomincia con un solo volto nuovo: quello di Iago Falque. L’appuntamento è entro le 9 a Trigoria con Totti alla stagione numero 24 in giallorosso e tanti ragazzi della Primavera che invece faranno il loro esordio con la prima squadra nel ritiro di Pinzolo. Sarà la terza Roma targata Garcia. Dopo due secondi posti, per il tecnico francese sta iniziando la stagione più difficile. Quella in cui è chiamato a vincere qualcosa. Al Lille l’impresa gli riuscì proprio al terzo anno, dopo un quinto e un quarto posto. In questo caso parte avvantaggiato dal punto di vista dei risultati ma con l’incognita di un mercato ancora da fare e soprattutto con un feeling con lo spogliatoio che va ricostruito. In un giorno di festa e di ripartenza, dove l’ottimismo è giustamente padrone, è inutile ricordare le perplessità (sia di gestione che tecniche) emerse dal gruppo durante la stagione scorsa. L’importante è che siano i diretti interessati a tenerlo presente. Anche perché Rudi si presenta al terzo appuntamento apparentemente depotenziato.
Dopo la famosa frase studiata a tavolino prima di Roma-Palermo («Da quando sono qui è sempre stato così: per comprare dobbiamo prima vendere») il mondo attorno a lui a Trigoria è cambiato. A partire dalla decisione di sostituire il fidato Rongoni con Darcy Norman, che appena 12 mesi fa era stato accantonato proprio a favore del preparatore atletico ex Lazio. Ma non solo: il tecnico indica in Mavuba e Ayew due parametri zero per rafforzare la rosa? Il primo Sabatini non l’ha mai preso in considerazione, l’altro è stato bloccato per oltre un mese e poi abbandonato. E come se non bastasse il suo pupillo, Gervinho, se non ci fosse stato il gioco al rialzo con l’Al Jazira, avrebbe già salutato. Da qualche tempo a Trigoria si avverte la volontà (legittima) di ristabilire agli occhi esterni il rapporto proprietà-dipendente. E pensare che l’incontro a Londra doveva servire invece per riequilibrare i rapporti di forza e avere più voce in capitolo sul mercato. Quella ad esempio che ha Mancini all’Inter e che Rudi sa che non potrà mai avere alla Roma.
EDIN, L’UOMO GIUSTO – I colloqui con il ds sono all’ordine del giorno ma l’ultima parola spetta sempre a Sabatini. Spesso lo scorso anno i due, uniti da stima reciproca, hanno dato l’idea di viaggiare su rette parallele. Chissà che in questa lunga e calda estate non sia il nome di Dzeko a farli incontrare. Il ds è uscito allo scoperto l’altra sera a Perugia e per una volta non sembrava bluffasse. Il bosniaco, nonostante i depistaggi di rito, è trattato da oltre un mese. Nessun accordo sull’ingaggio ma il centravanti ha espresso un gradimento nei confronti della Roma e questo è già un ottimo punto di partenza. Senza contare poi che il City non lo considera incedibile anche se difficilmente lo lascerà partire per una somma sotto ai 22 milioni di euro. Possibili novità martedì anche se Sabatini apparentemente non ha fretta. Monitora diverse situazioni, tra cui quella di Mitrovic che strizza l’occhio ai giallorossi pur consapevole che sia il Benfica che il Porto sono sulle sue tracce. Ma non tralascia nemmeno la pista Lukaku. Discorso diverso per Salah. La Roma è alla finestra pur sapendo che l’egiziano ha già un accordo con l’Inter (che ieri ha ricevuto una lettera di diffida dalla Fiorentina). Mentre è stato proposto il portiere Alisson dell’Internacional, oggi il ds cercherà di sciogliere il nodo-Holebas che è tornato nella capitale proprio per confrontarsi con lui visto che dal discorso di fine anno, tutto pensava fuorché alla cessione. Una volta sanate le incomprensioni, ripartirà la caccia al terzino. Nuovi contatti per Baba: l’offerta giallorossa è di 3 milioni per il prestito e 12 per il riscatto. L’Augsburg ci pensa.