(E. Menghi) – Non è un amante dei proclami Daniele De Rossi e, alla vigilia dell’amichevole con il Manchester City, preferisce non dichiarare gli obiettivi stagionali della Roma: «Servirebbe solo ad offrire i titoli ai giornali e non credo sia necessario. Vogliamo giocare sempre per vincere tutte le partite che disputiamo e dobbiamo lavorare per questo. L’anno scorso volevamo migliorare quanto fatto nella stagione precedente e non ci siamo riusciti, ma il risultato finale è stato comunque ottimo. Vogliamo salire un gradino sempre più in alto, ma il muro tra il secondo e il primo gradino è più alto rispetto agli altri. Stiamo lavorando per quello e lo facciamo con la stessa mentalità di sempre». Mentalità che per Garcia si può formare anche durante i test precampionato: «Noi – ha annunciato l’allenatore in sala stampa – giochiamo sempre per vincere, come avevo detto ai ragazzi prima del match col Madrid: sono stati bravi e non si sono accontentati del pareggio. Questa cultura della vittoria e questa voglia di vincere bisogna averla sempre, anche nelle amichevoli. Il City lo conosciamo bene per averci giocato in Champions lo scorso anno, abbiamo fatto due buone partite, anche se il risultato della seconda sfida dell’Olimpico non è stato quello che ci aspettavamo. È sempre interessante poter giocare con club di questo livello. Loro hanno una squadra composta da calciatori forti, anche io però ho ottimi giocatori e speriamo di vedere lo stesso gioco e qualche gol in più rispetto a Real Madrid-Roma». Domani sarà a disposizione anche Romagnoli, rimasto in panchina sabato: «Questa mattina stava bene e se questo pomeriggio non avrà problemi (non ne ha avuti, si è allenato con il gruppo, ndr), domani giocherà una parte di match contro il City, come era previsto facesse per il Real Madrid. La mia squadra sta lavorando bene e i calciatori mostrano uno spirito di lavoro interessante, si impegnano seriamente e facciamo di tutto per gestire al meglio il loro aspetto fisico, tra fusi orari, viaggi, cambi di temperature, tempi di gioco: non bisogna prendere troppi rischi in simili tournée. Le cose vanno bene e domani dobbiamo giocare una partita di alto livello. È sempre interessante cercare di capire a che punto è la squadra. Contro il Real abbiamo visto che i nostri ragazzi hanno già i loro automatismi, si conoscono e sono tornati con entusiasmo e freschezza mentale: provano piacere a praticare il nostro gioco. Al momento siamo sulla strada giusta».
L’assenza del pallone durante le ferie si è fatta sentire per De Rossi: «È sempre un piacere tornare a lavorare per la nuova stagione, il precampionato è un momento che mi ha sempre dato sensazioni positive. Sono al quindicesimo precampionato con la Roma, la data della fine è più vicina rispetto a quella d’inizio e questo non fa piacere a nessun calciatore: facciamo il lavoro più bello del mondo e ci piacerebbe farlo per sempre». Totti non era all’ascolto, ma condividerebbe le sue parole a pieno titolo. Il capitano sta dimostrando una buona forma, ma Garcia dovrà pensare ad un futuro senza di lui, dove magari sarà Pjanic a pennellare quei palloni che solo il numero 10 riesce a servire ai compagni: «C’è un gioco con Totti e un gioco senza Totti, e lo stesso vale per Pjanic, Destro e tutti gli altri. L’identità della squadra è la stessa: movimento, palla a terra, gioco corto e di attacco. Poi ci sono giocatori più o meno complementari tra loro, ma a me la cosa che importa di più è giocare bene, vincere, e che i ragazzi si trovino a loro agio con il gioco della squadra. Per il momento, durante gli allenamenti, mi è sembrato di vedere proprio questa cosa». Per rivedere le sedute di lavoro si utilizzano i droni: «Noi li abbiamo usati l’anno scorso, più che altro per vedere dove piazzare le telecamere quest’anno a Trigoria. La tecnologia quando ci può aiutare è sempre interessante, ma non è una bacchetta magica. Non dobbiamo però perdere l’occhio, che è la cosa più importante, e ciò vale tanto per l’allenatore quanto i giocatori».