(G. Piacentini) Con circa 60 mila spettatori sugli spalti, compresi i 1.700 bianconeri del settore ospiti, il colpo d’occhio che offrirà Roma-Juventus sarà quello delle grandi occasioni (cancelli aperti dalle 15.30). L’effetto acustico, però, potrebbe non essere all’altezza. Il motivo? Lo sciopero del tifo, annunciato alcuni giorni fa con un comunicato firmato genericamente Curva Sud, in segno di protesta contro la decisione del prefetto Gabrielli di dividere in due le curve dello stadio Olimpico.
Una decisione che, secondo chi ha pubblicato il comunicato, sarebbe stata favorita anche dalla proprietà romanista e dal presidente James Pallotta, che non si è opposto. La Roma, però, ha già spiegato di non avere voce in capitolo nelle questioni di ordine pubblico e lo stesso Garcia, giovedì, ha fatto un appello ai tifosi, invitandoli a rimanere vicini alla squadra.
La speranza, insomma, è che lo sciopero rientri. Una forma di protesta, che, almeno a leggere quello che si scrive sui social network e ascoltando gli interventi nelle radio, rischia di creare una spaccatura tra chi vuole sostenere la squadra e chi vuole far valere i propri diritti. Dal punto di vista logistico, la separazione della curva avrà i suoi primi effetti pratici: rispetto al solito, infatti, è stato creato un doppio pre filtraggio, una «bolla» che sarà regolamentata dalle forze dell’ordine e dagli steward. Superato il primo, i percorsi per accedere allo stadio saranno separati in base al mini-settore di appartenenza. Dopo la sosta lo stesso succederà anche in curva Nord.