(A. Sacchi) Il sorteggio di Champions League ha allarmato le tifoserie di Juventus e Roma sia per il valore delle avversarie che sono state pescate dall’urna di Montecarlo, sia per l’inizio stentato in campionato delle prime due classificate nella scorsa Serie A.
Per favore, un po’ di ottimismo però: siamo soltanto all’inizio della stagione e ci si dovrebbe preoccupare, semmai, se le squadre oggi fossero già al top della condizione. La Juventus all’80-90% della forma passerà contro avversarie come Manchester City e Siviglia, mai state protagoniste in questa competizione, o Borussia Mönchengladbach, assente da tempo dalla Champions e ultimo in classifica nel campionato tedesco.
Se risolverà i problemi di gioco, la Roma avrà buone probabilità di qualificarsi, ma dovrà fare attenzione al pericolosissimo Bayer Leverkusen, oltre naturalmente al grande Barcellona. Pertanto il futuro delle nostre squadre nella massima competizione europea dipenderà più da loro stesse che dalle rispettive rivali. Sicuramente non sarà una passeggiata per entrambe, che comunque hanno l’esperienza e le qualità per farcela. (…)
La Roma, che ha subìto nella passata stagione un’involuzione di gioco preoccupante, si è mossa molto nell’estate ingaggiando diversi giocatori. Ma siamo sicuri che questa sia la strada giusta per risolvere i problemi di amalgama e di gioco? Quando iniziai ad allenare, dopo poco tempo già parlavo e pensavo come molti allenatori e chiesi al dirigente e mio maestro l’acquisto di un difensore centrale. Il dirigente mi rispose che, se fossi stato un bravo allenatore, il difensore l’avrei dovuto creare attraverso il lavoro e il gioco. Mi fece capire qual era la funzione del tecnico e che non c’erano soldi da spendere. La Roma non ha un ambiente abituato alla vittoria e i tifosi sono portati a esaltarsi ai primi successi o a deprimersi eccessivamente nelle difficoltà. Soltanto l’entusiasmo e la professionalità del gruppo, uniti a una ritrovata qualità della manovra, potranno portare un’ottimale mentalità vincente.
Garcia, se riuscirà a costruire un gruppo determinatissimo, con un atteggiamento positivo, potrà contare su una squadra compatta e organica, capace di muoversi nei tempi giusti e che faccia del movimento e degli interscambi una regola per un calcio collettivo e aggressivo in fase di non possesso, fluido e veloce in fase di possesso. Soltanto così la Roma potrà mettere in campo la fantasia e lo spettacolo già mostrate nel primo anno di Garcia, fattori importanti per raggiungere quei risultati tanto sognati dalla società.