(D.Stoppini) – L’antipasto a Melbourne, la ciccia a Roma. A Trigoria, ieri, Edin Dzeko e Francesco Totti si sono annusati. Per la prima volta insieme in campo, in allenamento, debutto ufficiale del bosniaco con i compagni, perfetto per segnare i primi gol giallorossi. Nella sua testa, invece, Dzeko era alla Roma almeno da un mese. Almeno da una chiacchierata australiana di metà luglio: la scusa un’amichevole tra la squadra di Garcia e il Manchester City, l’occasione ideale per scambiarsi qualche idea con il suo futuro capitano sulla Roma che sarebbe stata.
PROVE DI INTESA Retroscena della Roma che in effetti è diventata: la prima dell’era Totti con il numero 10 fuori dai progetti di squadra di inizio stagione. Ma sarà poi così? È una partita tutta da giocare, c’è da capirlo Rudi Garcia quando dice «preferisco avere due campioni con me, spero di avere questa ricchezza per tutta la stagione». Totti e Dzeko insieme, magari il numero 10 dietro il centravanti. Uno che ieri, nei test atletici della mattina e nel lavoro tattico del pomeriggio, ha impressionato compagni e tecnici. Rudi Garcia ha pure messo su una partita a campo ridotto. E Dzeko ha già segnato i suoi primi gol. Nessuno che si sia stupito, per carità. In fondo, ha fatto molto più effetto il gesto a fine partitella, quando Dzeko si è fermato all’uscita del campo per ringraziare uno ad uno i compagni della sua squadra. L’ufficialità del suo arrivo è slittata ad oggi: 4 milioni di euro per il prestito, altri 14 (bonus compresi) per il riscatto tra 12 mesi per Dzeko, che vive ancora in un hotel in zona Eur.
BALZA SMETTE Ma la casa vera è la Roma. Una casa ancora da completare, ma le cui fondamenta fanno sperare per una stagione ad alti livelli. A Trigoria cercano un mister X, un difensore centrale che sia veloce, un titolare aggiunto e che però non costi oltre i 15 milioni di investimento sull’immediato. Garay è il sogno di Sabatini, l’unica pista per la quale il d.s. sarebbe disposto ad andare oltre l’asticella. Ma l’argentino è vicino al Valencia, Mendes avrebbe informato la Roma dell’interesse del club spagnolo. Il resto è un identikit da rispettare. In cui in teoria ci starebbe dentro il nerazzurro Juan Jesus, anche se all’Inter non ne sanno nulla. In cui ci sta bene anche lo svedese di origini serbe Alexander Milosevic, classe 1992 del Besiktas, nome proposto a Trigoria. Non c’è fretta, non è entro l’Open day di venerdì che arriverà il centrale. Per quel giorno invece ci saranno Digne e Gerson, entrambi a Roma domani. Nell’attesa Yanga-Mbiwa è sempre più vicino al Lione: il difensore è già d’accordo al trasferimento, l’offerta da 10 milioni sta convincendo la Roma. Si è convinto pure Balzaretti, che oggi annuncerà l’addio al calcio: resterà a Trigoria nello staff di Sabatini. Per i futuri difensori chiederanno consigli anche a lui.