(C. Zucchelli) – Ufficialmente non si può ancora definire un giocatore della Roma perché la casella da extracomunitario necessaria per tesserarlo deve essere liberata. Però, d’accordo con gli inglesi del Manchester City, Edin Dzeko può allenarsi con la Roma e con ogni probabilità lo farà oggi. Nel gruppo extra large che stamattina partirà per Valencia non c’è la carta d’imbarco del bosniaco ma poco male: lavorerà a Trigoria e magari ne approfitterà per visitare un po’ Roma da turista, due anni dopo l’ultima volta.
UNO A DZEKO A patto che glielo lascino fare, i tifosi che sembrano avere voglia di non lasciarlo mai solo: dopo il bagno di folla di giovedì, ieri il copione è stato replicato tra il Campus biomedico di Trigoria, il policlinico Gemelli e Villa Stuart. I romanisti, prendendosi anche qualche rimprovero colorito da parte di chi occupava le varie strutture per lavoro, dopo Fiumicino lo hanno seguito da Nord a Sud della città, intonando cori e dedicandogli già le prime magliette. «Uno a Dzeko», c’era scritto su alcune, prontamente indossate al momento delle classiche foto ricordo. Ai momenti, anzi: perché l’ex Citizen ha colpito tutti per la disponibilità con cui si è messo a disposizione, selfie e autografi per tutti, grandi e piccoli, scene ripetute decine e decine di volte sempre col sorriso per non scontentare nessuno.
DERBY Qualcuno gli parlava in inglese, molti in italiano, Dzeko ha capito poco ma gli sono bastate le parole derby e Lazio per avere bene in mente cosa gli stessero dicendo. Non ha risposto, si è limitato sempre a sorridere e a fare il segno di «ok», ma tanto è bastato a scatenare l’entusiasmo.Un po’ di pace è riuscito ad averla quando è tornato a Trigoria, dove ha trovato di nuovo Rudi Garcia e i dirigenti. Ha fatto una visita approfondita del centro sportivo della Roma, prima di salutare tutti e dare appuntamento ad oggi, per poi dedicarsi di nuovo al suo amico Pjanic e al papà, che lo sta seguendo passo passo in queste suoi primissimi giorni romani. Tornerà in Bosnia tra qualche giorno, ma, a giudicare da quanto affetto gli stanno dando i romanisti, difficilmente Edin si sentirà solo.